Mappe potere militare: l’egemonia degli Stati Uniti e il valore della NATO

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Mappe potere militare: l’egemonia degli Stati Uniti e il valore della NATO

Nel mondo globalizzato, non c’è solo potere economico e politico. Nonostante le grandi guerre appaiano (fortunatamente) solo un lontano ricordo, il potere militare continua ad essere determinante. Secondo alcuni cattedratici, la forza militare rimane il primo fattore per stabilire l’egemonia a livello globale. Una teoria che divide il mondo accademico ma che ha i suoi innegabili punti di forza. Considerando gli Stati Uniti come attore capace di esprimere codici geopolitici a livello globale (ovvero, pratiche politiche che incidono nelle relazioni internazionali e sul comportamento degli Stati e attori internazionali), si discute sull’origine della sua egemonia. Se alcuni la ritrovano nel potere economico (rimane la prima potenza al mondo, superata solo dal dato aggregato dell’Unione Europea), altri la rivedono nel potere militare. Nel primo caso, questa supremazia economica si è assottigliata con il tempo, passando a una economia aperta con molteplici poli di potere (multipolarismo). Nel secondo caso, la forza militare statunitense supera di gran lunga la capacità offensiva dei paesi immediatamente inseguitori. Uno squilibrio talmente elevato che, in effetti, garantisce un determinato tipo di egemonia.

Mappe potere militare: l’indice GFP

Nella mappa qui presentata, si rileva il global fire power index, elaborato dall’omonima piattaforma. La classifica del GFP è aggiornata con gli ultimi dati disponibili del 2016 (di all’incirca un anno fa). Non ci sono stati cambi importanti nel corso dell’ultimo anno. L’indice viene calcolato in base alla diversità del proprio arsenale (di terra, d’aviazione e marina), passando per la posizione geografica e le alleanze militari (con particolare riferimento alla NATO).

Mappe potere militare: sei paesi NATO nella top ten

Il dato che risalta maggiormente è la presenza di sei paesi su dieci (incluso gli Stati Uniti) nell’alleanza militare dell’Atlantico. Gli Stati Uniti sono saldamente al primo posto. Scorrendo la classifica, troviamo Francia e Regno Unito rispettivamente in quinta e sesta posizione – entrambe facente parte, con gli USA, dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza della ONU -. Chiudono la top ten: Turchia (8), Germania (9) e Italia (10). È importante rilevare il peso della Turchia, dipeso sia da una gran capacità militare di terra, sia dalla sua importanza geostrategica (come porta tra Europa e Medio Oriente). La ‘top ten’ viene completata dalla Russia (2), Cina (3), India (4) e Giappone (6). Il paese nipponico ha potuto riprendere, solo da pochi anni, a investire nella difesa.

Mappe potere militare: le altre mappe proposte dal termometro

QUI, la mappa di tutte le alleanze difensive del mondo. in Questa, la mappa della spesa militare in termini assoluti e la spesa militare della NATO rispetto al resto del mondoIn quest’ultima, si mostra l’intervento militare statunitense dalla seconda guerra mondiale in poi

 

Nota (in inglese) Ranking does not simply rely on the total number of weapons available to any one country but rather focuses on weapon diversity within the number totals to provide a better balance of firepower available (i.e. fielding 100 minesweepers does not equal the strategic and tactical value of fielding 10 aircraft carriers).
• Nuclear stockpiles are NOT taken into account but recognized / suspected nuclear powers receive a bonus.
• Geographical factors, logistical flexibility, natural resources and local industry influence the final ranking.
• Available manpower is a key consideration; nations with large populations tend to rank higher.
• Landlocked nations are NOT penalized for lack of a navy; naval powers ARE penalized for lack of diversity in available assets.
• NATO allies receive a slight bonus due to the theoretical sharing of resources.
• Current political / military leadership is NOT taken into account.

Fonti: CIA.gov, CIA world factbook, Wikipedia.com