Mappa Unione Europea: Ecco come si presenta Schengen a febbraio 2017
Mappa Unione Europea: Ecco come si presenta Schengen a febbraio 2017
Uno dei massimi risultati conseguiti dall’Unione Europea è stato l’abbattimento delle frontiere interne, a fronte di un inspessimento delle frontiere esterne. Non a caso, l’attuale Unione è stata definita da molti accademici e da vari esponenti delle nuove sinistre, come “fortezza Europa”. Gli accordi con cui si formalizza lo storico rimodellamento dei confini nazionali e comunitari prendono il nome della città in cui si firmarono. Gli accordi di Schengen e, conseguentemente, l’area Schengen, è al centro del dibattito degli ultimissimi anni. La minaccia fondamentalista ha aperto una breccia all’interno della società. Le destre reazionarie e nazionaliste hanno sparso il sale sulle ferite delle popolazioni traumatizzate e forzato, in certi casi, il restyling delle frontiere.
Mappa Unione Europea: internalizzazione e irrigidimento
Tra le prime manovre applicate dalla maggior parte degli Stati che formano l’area di Schegen vi è l’intensificazione dei controlli interni. Tale pratica viene definita, nella teoria politica, internalizzazione delle frontiere. Gli strumenti adottati si distinguono a seconda del ramo in cui questi si propongono di incidere: da un lato, vi è lo strumento normativo – che si rifà alla frontiera del documento – l’altro, al controllo effettivo del territorio – perpetrato, in buona parte, attraverso una militarizzazione delle strade e dei punti sensibili -.
Le stesse frontiere nazionali di alcuni Paesi tornano a svolgere un ruolo di primaria importanza nel fronteggiare la minaccia terrorista e nel regolare il flusso di cittadini (europei e non) in entrata. Un paese su tutti, la Francia: bersaglio primario dell’ISIS, dovuto al massivo interventismo in Medio Oriente e alla islamizzazione delle grandi metropoli. Anche l’Austria, alla data del 7 febbraio 2017, ha disposto controlli temporanei alle frontiere per i cittadini di tutte le nazionalità. Stesso discorso per Svezia e Danimarca, con tendenze verso la destra più reazionaria.
Mappa Unione Europea: chi entra e chi esce
Il Regno Unito, nonostante il processo di Brexit, non ha mai fatto parte dell’area di Schengen. Pertanto, l’uscita dall’Unione non dovrebbe portare a un cambiamento radicale. Tra i paesi pronti ad entrare nell’area di Schengen troviamo la Croazia – il vicino italiano al di là dell’Adriatico – e i paesi del sud-est europeo: Romania e Bulgaria. Infine, si prepara ad entrare anche il piccolo stato cipriota (già facente parte della zona Euro).