Sondaggi politici: secondo gli italiani la corruzione è più diffusa ora rispetto agli anni di Tangentopoli
Sono passati 25 anni da quel 17 febbraio del 1992, giorno in cui iniziava a Milano l’inchiesta “Mani Pulite” con l’arresto di Mario Chiesa. Come è finita lo sappiamo tutti. Tangentopoli mise fine alla Prima Repubblica e a tutti i suoi protagonisti, dalla Democrazia Cristiana ai Socialisti passando per il Partito Comunista. Nuovi partiti e nuovi personaggi calcarono da allora il proscenio politico. Ma che cosa è cambiato oggi rispetto a quegli anni?
Poco o nulla, sentenzia il sondaggio condotto per Otto e Mezzo dall’Istituto Demopolis. Stando alla rilevazione infatti, il 90% degli italiani ritiene che poco sia cambiato: per il 48% la corruzione si è addirittura aggravata, per il 42% resta diffusa come prima. Appena un intervistato su 10 è convinto che il fenomeno sia oggi in Italia meno grave rispetto ai giorni di Mani Pulite.
Il dato rilevato non deve stupire. Gli arresti e le indagini nei confronti dei politici sono all’ordine del giorno. L’ultima vede coinvolto il presidente dell’Abruzzo Luciano D’Alfonso, indagato per corruzione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio.
Sondaggi politici: nota metodologica
L’indagine è stata condotta dal 15 al 16 febbraio 2017 dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, per il programma Otto e Mezzo su un campione stratificato di 1.000 intervistati, rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne.