Tutte le trasformazioni del centrosinistra in un solo grafico
Non è per nulla facile ricostruire la storia della sinistra in Italia al tempo della seconda repubblica. Con la dissoluzione del Partito Comunista Italiano si apre il cammino verso la frammentazione. La prima importante divisione fu quella perpetrata dall’ultimo leader del PCI, Achille Occhetto (ultimo segretario del partito comunista e primo del partito democratico di sinistra). Il PDS si differenzió dal partito coetaneo, Rifondazione Comunista. Il primo puntò sul pensiero socialista, mentre che Rifondazione portò avanti un programma di matrice Marxista-Leninista (inglobando, in buona parte, la maggioranza dei movimenti comunisti italiani attivi in quel periodo).
Tutte le trasformazioni del centrosinistra: tra ambientalisti e moderati
Dal lato di Rifondazione, nascono, crescono e (in certi casi) si fondono, una serie di piccoli partiti centrati sull’ambientalismo. Tra i più conosciuti vi sono sicuramente i Verdi: partito dal nome altamente evocativo. Tra i diretti eredi dei Verdi troviamo Sinistra Ecologia e Libertà di Nichi Vendola, ex governatore della Puglia. SEL ottenne buoni risultati tra politiche 2013 ed europee 2014 (nel quale scelsero la sigla dell’altra Europa di Tsipras). Con l’avvento della fase calda del renzismo, SEL si dissocia dalla linea del PD e terminerà per confluire all’interno di Sinistra Italiana (nato da una costola del PD grazie a Stefano Fassina).E ancora, la “Rosa nel Pugno” – dei radicali Marco Pannella ed Emma Bonino – deriva da un pensiero laico (vero punto di contatto con il PCI), dalla narrativa ambientalista e delle libertà fondamentali. Infine, il Possibile di Giuseppe Civati propone un modello organizzativo orizzontale, fondato sulla partecipazione e sull’uguaglianza. Civati fu il primo esponente di spicco a lasciare il Partito Democratico, sempre più influenzato dai reduci della storica Democrazia Cristiana (confluita, per allora, nella Margherita).
Centro, sinistra e centrosinistra: lo stato attuale
Nell’attualità, si possono considerare solo tre partiti con possibilità di ottenere rappresentanza parlamentare, e come rappresentanti dello scacchiere ideologico dal centro verso sinistra. Il partito con maggior forza organizzativa e popolare è senza dubbio il PD. Il Partito Democratico – nato dalla confluenza tra DS (successore del PDS) e La Margherita – è attualmente spostato verso il centro dello scacchiere, grazie anche all’impronta lasciata dal suo ultimo segretario, Matteo Renzi. Il partito fondato da Fassina (e attualmente guidato da Nicola Fratoianni, eletto formalmente segretario del partito) dovrebbe conseguire rappresentanza parlamentare senza sforzi evidenti, pur mantenendosi in una posizione di marginalità. Infine, il Possibile di Civati prova a creare consenso attraverso un discorso innovativo e una capillarità in rete non indifferente.