Mappe Unione Europea: la bilancia commerciale, paese per paese
Attraverso la pagina ufficiale dell’Unione Europea, è stata pubblicata la bilancia commerciale dei paesi europei nell’anno 2016. Un utente di Reddit ha creato una mappa semplice ed intuitiva che permette di comprendere alcuni aspetti delle economie dei ventotto.
Mappe Unione Europea, la bilancia commerciale: top e flop
Il paese con il maggior superavit nella bilancia commerciale è senza dubbio il motore dell’Unione stessa: la Germania. La locomotiva tedesca chiude con oltre 250 miliardi di superavit: una cifra di gran lunga superiore a quella di qualsiasi altro paese dell’Unione. Circa tre quarti dell’attivo derivano dal commercio al di fuori dei confini di Schengen.
Il paese maggiormente penalizzato dal commercio – compensato, in ogni caso, dall’intensa attività di servizi e finanziaria – è il Regno Unito. La bilancia commerciale britannica chiude con oltre 200 miliardi di negativo. In questo caso, i partner della UE pesano più del 50%. Altro paese fortemente in rosso è la Francia, che chiude il bilancio annuale con 64 miliardi di negativo. Nel caso dei cugini d’oltralpe, il saldo è fortemente negativo all’interno dell’Unione e positivo con i paesi terzi.
Mappe Unione Europea, la bilancia commerciale: Italia, Paesi Bassi e Irlanda in positivo
Tra i paesi con un miglior bilancio di import-export troviamo i Paesi Bassi: la particolarità delle Netherlands è il fortissimo superavit all’interno dell’Unione. I Paesi Bassi si attestano come secondo paese comunitario per volume di esportazioni all’interno dell’Unione – superato solo dalla Germania -. Il valore dei beni esportati supera i 388 miliardi di euro, a fronte di un import (dai paesi comunitari) calcolato in 213 miliardi. Nel complesso, la bilancia commerciale marca 60 miliardi di attivo.
Va bene anche all’Italia, che chiude con un ottimo +51,6 miliardi di attivo. La maggior parte del superavit deriva dal commercio con i paesi terzi. Discorso simile per l’Irlanda. Infine, per gli altri paesi del Meditteraneo si osservano numeri abbastanza negativi. La Spagna, per esempio, chiude con un passivo di circa 20 miliardi – dal valore di una finanziaria come quella celebre del governo Monti -. Risultato simile per la Grecia. In questo caso, però, sono miliardi che pesano molto di più, considerando le dimensioni ridotte della sua economia.