Muro Messico: Perché nessun paese centroamericano si schiera contro Trump?
Dal suo insediamento alla Casa Bianca, il presidente Donald Trump sembra ossessionato dall’immigrazione clandestina proveniente dal Messico. E con il Messico, appunto, è in atto un braccio di ferro per la costruzione di un muro (o meglio del suo rafforzamento, visto che dal 1994 si era già provveduto alla costruzione di una barriera) per dividere una volta per tutte i due paesi confinanti e rimpatriare gli immigrati clandestini. Si stima che negli Usa siano più di 11 milioni gli immigrati clandestini, di cui 3 milioni provenienti dal Centro e Sud America. Per quanto riguarda i paesi latino-americani, la maggioranza degli immigrati clandestini arrivano soprattutto dal Messico, ma anche da El Salvador, Guatemala, Cuba, Porto Rico, Colombia e Honduras.
Muro Messico: un silenzio assordante
In questo primo mese di presidenza Trump, il presidente messicano Enrique Peña Nieto non ha avuto l’appoggio ufficiale di nessuno di questi paesi ed è rimasto da solo a combattere contro gli Stati Uniti. La domanda è d’obbligo: perché perché nessuno ha alzato la voce per fare un fronte comune contro i rimpatri forzati e un eventuale cambio degli accordi commerciali?
Muro Messico: il can che dorme
“Non svegliar il can che dorme”, si potrebbe rispondere. Il volume degli immigrati dei paesi del cosiddetto triangolo del Nord (Salvador, Honduras e Guatemala) non è comparabile a quello del Messico ed è dunque poco saggio alzare la voce. Alcuni analisti, come riportato dal sito della BBC, sono convinti che si tratti di un’attesa per capire che piega prenderanno i rapporti tra Messico e Usa. BBC Mundo ha provato a chiedere spiegazioni alle cancellerie di Honduras e Guatemala, senza però attenere alcun risultato.
Muro Messico: che cos’è il Tps
Inoltre, Nicaragua, El Salvador e l’Honduras godono del Temporary Protected Status (Tps), un accordo che protegge gli immigrati di 11 Nazioni. Il Nicaragua, ad esempio, veniva considerato un governo sandinista e, dunque, nemico degli States. Per l’Honduras, invece, la misura venne autorizzata nel 1999 dopo l’uragano Mitch. Il salvacondotto comprende poi la possibilità del ricongiungimento familiare. Il Tps è una misura temporanea che deve essere rinnovata ogni 18 mesi. Ma il governo statunitense potrebbe sospenderla in qualsiasi momento. Ed è dunque meglio non far irritare il già irascibile nuovo presidente degli Usa.