Sinistra: nascono i Democratici e Progressisti, quali i primi passi?
Democratici e Progressisti. Così, si chiamerà la nuova formazione di centrosinistra, alla quale aderiranno i transfughi di Partito Democratico e Sinistra Italiana. L’annuncio è stato dato da Roberto Speranza, intervenuto ad una iniziativa politica a Testaccio, con Enrico Rossi, Massimiliano Smeriglio e Arturo Scotto. Si scioglie, dunque, il nodo del nome del nuovo partito, su cui varie ipotesi erano state avanzate negli ultimi giorni.
Come riportato dall’Huffington Post, si tratta di una denominazione indicata dai bersaniani. La nuova sigla avrà, dunque, in parte le stesse lettere ad ordine capovolto del Partito Democratico. Dp, però, sarà preceduto da una “M”. Come spiega la testata online di Lucia Annunziata, infatti, la parola “Movimento” eviterà “l’effetto Dp (come Democrazia Proletaria)”.
Sinistra, Democratici e progressisti: gruppi parlamentari
Gruppi parlamentari. Non c’è ancora la linea, ma si dovrebbe decidere settimana prossima. La prima questione da sciogliere, infatti, riguarda l’indicazione dei capigruppo. Come ricorda l’Huffington Post, per la Camera è tramontata l’ipotesi Francesco Laforgia, mentre due nomi sono in lizza per il Senato. Il primo è quello di Cecilia Guerra. Il secondo è l’ex magistrato Doris Lo Moro, più vicino ai bersaniani.
Anche il numero dei parlamentari che aderirà è ancora in divenire. Secondo una infografica preparata giovedì da Repubblica, Mdp avrà 37 deputati, di cui una parte provenienti da Si, e 13 senatori. Ancora indecisi i parlamentari Andrea Giorgis ed Enzo Lattuca, mentre un dispaccio Ansa conferma l’adesione al nuovo gruppo del senatore Lodovico Sonego.
Sinistra, Democratici e progressisti: giovani e lavoro
“Partiamo senza effetti speciali, perché la politica ha bisogno di verità e realtà” ha spiegato Roberto Speranza in apertura dei lavori. Priorità della nuova formazione, ha sottolineato l’ex dem, saranno i giovani ed il lavoro. “È il tratto identitario più bello della nostra comunità” ha affermato l’ex capogruppo dem a Montecitorio, citando come base di riferimento l’articolo 1 della Costituzione.
L’obiettivo per cui il nuovo partito lavorerà, poi, sarà il rilancio del centrosinistra “con una radicalità della proposta politica”. Per Speranza, infatti, l’incontro di oggi è il “primo passo di una storia bella che ha come obiettivo quello di riconnettere il popolo del centrosinistra”.
Sinistra, Democratici e progressisti: gli interlocutori
Tra i principali interlocutori del nuovo partito c’è Giuliano Pisapia con il suo Campo Progressista. Un progetto a cui Arturo Scotto già guardava con attenzione già prima della scissione da Sinistra Italiana. Dal palco di Milano, lo scorso 14 febbraio, l’ex sindaco meneghino aveva parlato della necessità di un “campo aperto” dove coloro che “che hanno perso la casa politica possano discutere e lavorare insieme per fare un programma per rilanciare il paese”.
Possibile, poi, il dialogo con il Partito Democratico. A patto che non sia Matteo Renzi a vincere nuovamente le primarie, che si svolgeranno il prossimo 30 aprile. Proprio il Pd, dopo la scissione arretra di 2,3 punti, secondo un sondaggio di Swg, che vede i dem sempre meno lontani dal M5S. Movimento Cinque Stelle destinato a diventare primo partito, secondo Tecné, ma in perdita di voti verso la nuova formazione di sinistra, che si attesterebbe intorno al 10%.