Mappe della globalizzazione: mollo tutto e vado a vivere in Messico
Quando si parla di emigrazione verso il Nord America, si sottintende, con fin troppa leggerezza, che si stia parlando del poderoso colosso a stelle e strisce, attualmente guidato da Donald Trump. Il 45esimo presidente degli Stati Uniti ha lanciato una crociata contro l’immigrazione illegale, inveendo particolarmente contro i musulmani (da lì, il rafforzamento della black list di Obama) e i vicini del sud: lazy people, secondo il presidente repubblicano. Non tutti, ma almeno chi rimane su territorio statunitense illegalmente. Per impedire che migliaia di messicani entrino negli States di forma irregolare, “The Donald” promette di estendere il muro inaugurato da Bill Clinton e lasciare la fattura sul tavolo del presidente messicano, Enrique Peña Nieto. Il paese dell’aquila reale, però, non è solo paese di origine della migrazione. In buona parte, infatti, è destinazione di centinaia di migliaia di persone, provenienti da tutto il mondo.
Mappe della globalizzazione: maggior immigrazione da USA
Il Messico non solo è tra le prime venti economie al mondo, ma anche una delle più promettenti. La diversificazione dell’economia ha permesso al paese di Nieto di non soffrire drasticamente la caduta del prezzo del petrolio – evento che ha generato uno shock sulle finanze dei paesi bolivariani come Venezuela e, in minor parte, Ecuador — Il Messico, inoltre, presenta leggi sull’immigrazione decisamente più flessibili rispetto ai vicini del nord. Proprio i cittadini statunitensi rappresentano, per distacco, il fulcro dell’immigrazione messicana. Al 2010, oltre 700.000 statunitensi risiedono stabilmente nel paese vicino. Allo stato attuale, si stima che la popolazione statunitense in territorio messicano abbia potuto raggiungere il milione di persone. La vicinanza territoriale è certamente un fattore chiave che spiega il peso dell’immigrazione statunitense.
Mappe della globalizzazione: forti flussi anche da Spagna, America Latina e Cina
Centinaia di migliaia di spagnoli hanno cercato fortuna Oltreoceano. La Spagna è il secondo paese di origine per l’immigrazione messicana. Anche dal vicino Guatemala – confinante a sud – arriva un flusso non indifferente di immigrati guatemaltechi. Anche da America Latina e Europa vi è un discreto flusso migratorio; tali comunità sfiorano le cinque cifre (superando, in molti casi, le diecimila unità). Spiccano l’Argentina, la Colombia e il Venezuela. Infine, spicca la crescente immigrazione proveniente dalla Cina: stando agli ultimi dati disponibili dell’INEGI (Messico), la comunità cinese supera già le 20.000 unità.