In tempi di calciomercato e di scommesse mondiali non è assolutamente sconsigliato fare esercizio di fantapolitica. Soprattutto sulla sinistra italiana, che negli ultimi anni – dall’ascesa ulivista di Prodi al terremoto elettorale di Renzi – ha indispettito i propri elettori e ha fatto saltare governi. Colpa, secondo molti, dell’eccesso di dialettica interna o, per altri, della ‘romanizzazione’ dei dirigenti di partito. Ma, dopo i flop delle coalizioni unioniste e arcobaleno, la vittoria alle ultime primarie Pd di Matteo Renzi sembrava aver messo fine alle dispute interne e alle carriere di noti esponenti di sinistra della Seconda Repubblica. Se è vero che la rottamazione è parzialmente riuscita, molti dubbi rimangono sugli scontri a distanza tra il premier e una truppa non indifferente di dissidenti: ex bersaniani, neocuperliani, criptodalemiani e altri di non ben definita genia politica.
La notizia di ieri delle dimissioni di Gennaro Migliore da capogruppo alla Camera di Sinistra Ecologia e Libertà ha fatto piacere sia a Renzi, che potrà così contare su una nuova sponda parlamentare, sia a Giuseppe Civati, pontiere tra Pd e Sel, nonché noto avversario dell’ex sindaco di Firenze. Il motivo del gradimento di quest’ultimo è evidente: Civati, dopo mesi di corteggiamento di alcuni esponenti del M5S (reciproco, a dire il vero), potrà occuparsi di nuovo del suo progetto di (ri)unità a sinistra, impegno dichiarato sin dal suo esordio parlamentare (il voto a Rodotà per la corsa al Quirinale è paradigmatico). Infatti, uno degli obiettivi in cima alla lista dell’esponente dem lombardo è sempre stato quello di coinvolgere Sel, nell’immediato futuro, in un processo di fusione col Pd. Questo sogno, però, cozza con la linea del ‘Nuovo Pd’ renziano, che – stando ai suoi detrattori – si è trasformato in una ‘Nuova Dc’, ufficialmente consacratasi all’indomani del plebiscito elettorale (di degasperiana memoria) ottenuto alle Europee.
Tuttavia, questa presunta e novella Balena Bianca potrebbe presto scontrarsi con i redivivi Democratici di Sinistra, magari guidati dallo stesso Civati, già dirigente del partito della Quercia. Sarà pure chiacchiericcio mediatico, fatto sta che in Transatlantico e al Nazareno qualcuno ci sta già pensando seriamente. Migliore e Fava hanno abbandonato Vendola e altri 10 esponenti di Sel sarebbero pronti ad imitarli. Si aggiungano anche le consultazioni frenetiche in Senato degli espulsi 5 Stelle (con l’ausilio dei grillini storici Giovanni Favia e Valentino Tavolazzi), che – secondo quanto scrive la rivista Left – hanno già deciso di creare, entro settembre, un gruppo organico vicino alla sinistra Pd. L’epurato Corradino Mineo, civatiano di ferro, potrebbe dare il benservito a Renzi e al ministro Maria Elena Boschi, unendosi agli ex pentastellati.
Il primo incontro ufficioso dei nuovi Ds potrebbe tenersi a luglio, durante la Leopolda civatiana annunciata questa settimana dal deputato Pd, che si terrà nella Livorno a 5 Stelle. Probabilmente è dal tweet di Migliore che ripartirà la sfida unitaria a sinistra, di un nuovo soggetto che sarà critico nei confronti del governo, ma disponibile a collaborare con l’avversario e alleato Alfano:
Vogliamo ricostruire il centrosinistra. Chi non lavora a questo non ha capito l’importanza di trasformare il nostro Paese #skytg24pomeriggio
— Gennaro Migliore (@gennaromigliore) 17 Giugno 2014
Con un ritorno ai vecchi schieramenti de facto, la Terza Repubblica che verrà potrebbe essere il parto delle precedenti.