Sondaggi elettorali Bidimedia: M5S vince nel meridione; al PD il nord
Sondaggi elettorali Bidimedia: M5S vince nel meridione; al PD il nord
Secondo l’ultimo sondaggio elettorale condotto da Bidimedia, il PD rimarrebbe ancora al comando per intenzioni di voto, nonostante la scissione. Il M5S rimarrebbe in scia, a poco più di un punto percentuale di distacco. I sondaggisti Bidimedia hanno sviluppato una rappresentazione del voto territoriale, ripartendolo in macroregioni. Il rosso vivo indica una netta supremazia del PD, mentre il giallo canarino mostra la vittoria per distacco del M5S. Dal centro fino a punta e tacco dello stivale, regna una maggior incertezza – complice la buona prestazione della destra.
Sondaggi elettorali Bidimedia: i fortini di ogni partito (ma senza scissione)
Per il Partito Democratico dell’ex premier ed ex segretario Matteo Renzi, la Toscana sembra essere il fortino inespugnabile. Bidimedia da un 45% per intenzioni di voto dei cittadini toscani al partito di governo. A seguire, la “rossa” Emilia Romagna continuerebbe a dare amplia fiducia ai dem. Le intenzioni di voto toccano il 43%. Va molto bene anche in Umbria, dove raggiungerebbe il 40% (la fatidica soglia per ambire al premio di maggioranza).
Il Movimento 5 Stelle si dimostra granitico nelle Regioni del Meridione, abbattendo la soglia de 30% in Molise e Sicilia. Molto bene anche in Sardegna, Lazio, Abruzzo e Liguria (in quest’ultima appaiata al 32% con un PD ancora non scisso).
Infine, il centrodestra si dimostra debole in solitaria, ma forte in coalizione. In molte regioni, infatti, prevarrebbe la gran coalizione di centrodestra (formata da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega Nord). Anche gli alfaniani potrebbero dare un contributo importante alla causa del maggior alleato storico dell’attuale Ministro degli Esteri.
Sondaggi elettorali Bidimedia: quanto peserà la scissione?
Secondo Bidimedia, la perdita netta del PD – rilevata al 25 febbraio 2017 – provocata dalla scissione, sarebbe di circa quattro punti percentuali. Tuttavia, il risultato regionale (importante per la composizione del Senato della Repubblica) può variare notabilmente. È probabile che le regioni tradizionalmente socialiste premino la nuova formazione di sinistra (vedi Toscana ed Emilia Romagna). In altre, invece, l’impatto dovrebbe essere pressoché minimo.