Sondaggi politici SWG: le paure del lascito alle nuove generazioni
L’approfondimento settimanale di SWG su un tema politico ci mostra lo stato d’animo della popolazione italiana. Risalta, tra le domande somministrate, quella sulle paure per il lascito alle nuove generazioni. Esaminiamole, quindi, a partire dalla più comune e condivisa.
Sondaggi politici: italiani credono in incremento ingiustizie sociali
Il primo fattore di paura per i propri figli è quella di lasciare un Paese lacerato dalle grandi ingiustizie sociali. Circa 4 italiani su 10 vedono nell’impunità, breccia salariale, precarizzazione del lavoro, l’aumento della forbice dei redditi e molto altro come il gran rischio per l’Italia che sarà. Il disincanto dalla cosa pubblica va a braccetto con la percezione dell’ingiustizia sociale, in un gioco di retroalimentazione per il quale si tende a sottolineare la propria insofferenza e insoddisfazione con il sistema stabilito. Gli stessi partiti che si definiscono “anti-sistema” fondano una buona parte della loro narrativa politica (assimilabile come l’idea di fondo della comunicazione del partito) sull’ingiustizia sociale, ovvero: la rottura del principio cardine dell’ideale di uguaglianza.
Sondaggi politici: precarizzazione in atto
La precarizzazione del lavoro entra al secondo posto di questa triste classifica, stilata dai sondaggisti di SWG. Il 34% teme che l’Italia diventi un Paese precarizzato. La congiuntura economica, il cambio nel modello produttivo e l’applicazione di un regime lavorativo neoliberista (Jobs Act) contribuiscono ad incrementare la percezione di una precarizzazione già in atto.
Anche se le riforme rivestono un peso specifico importante, la congiuntura economica (crisi prolungata da, ormai, quasi una decade), il pensiero economico dominante del neoliberismo, il rimodellamento della produzione e della produttività e alcuni processi di globalizzazione dettano una legge non scritta, ma dominante, per il mercato lavorativo. Contestualmente al rischio della precarizzazione, si pone in rilievo il rischio della povertà diffusa. È evidente che tra i due elementi citati vi sia la percezione, da parte della popolazione, di una forte correlazione tra precariato e povertà.
Sondaggi politici: la Nazione a rischio
Infine, chiudono la top 5 dei rischi più sentiti il mantra leghista dei “troppi stranieri” (al 24%) e la paura di avere un Paese senza identità (20%). Anche in questo caso, c’è un elemento unificatore: il nazionalismo. Il principale attore politico che propizia e spinge per offrire una narrativa dell’invasione, della perdita dei valori e delle proprie radici, è la Lega Nord di Matteo Salvini. La narrativa creata ha avuto talmente tanto successo a livello mediatico che, necessariamente, è stata ripresa da alcuni partiti competitor del centro dello scacchiere ideologico.