Sondaggi politici: i social network secondo gli italiani. Opportunità, sfida o problema?
Sondaggi politici: i social network secondo gli italiani. Opportunità, sfida o problema?
Tra i grandi protagonisti della società e della politica degli ultimissimi anni non possono non avverarsi i social network. L’era del digitale si è estesa definitivamente alla società, permettendo di dar corpo alla società virtuale. Una comunità globale con regole e schemi differenti che hanno ristrutturato la maniera di fare e vivere la politica. Proprio su questo tema, SWG ha elaborato un interessante sondaggio che mostra l’opinione degli italiani sui social network. Nel ventaglio di risposte offerte, spicca l’idea che non si sappia ancora come utilizzare le reti sociali. Tuttavia, il sentimento generale verso il mondo virtuale è prevalentemente favorevole.
Sondaggi politici, social network: più un’opportunità che un problema
Tra le risposte più gettonate, spiccano “uno strumento che non si sa ancora utilizzare” (21%) e “un modo per dare a tutti la possibilità di esprimersi” (20%). I due elementi, in pratica, si equivalgono. Una visione duale della rete, considerata un’opportunità e, allo stesso tempo, un pericolo. Nel complesso, il 41% considera i social network come un’opportunità; il 31% ritiene che sia in atto una “sfida” per dominare positivamente gli ultimi strumenti del mondo virtuale. Infine, un 28% che lo considera, a tutti gli effetti, un problema. Percentuali abbastanza vicine che dimostrano la frammentazione delle idee sulle facebook, twitter ecc.
Sondaggi politici, social network: opportunità, sfide e problemi
Tra le maggiori opportunità riscontrate dagli intervistati, vi è la possibilità della libertà di espressione, come la garanzia del rafforzamento del diritto all’informazione libera e indipendente. Ciò nonostante, in pochi (appena il 5% totale) considera i social come un passo avanti per la democrazia. Per chi, invece, considera problematico il rapporto tra social network e real society, si mette praticamente sullo stesso piano il “banale sfogatoio” (12%) dove riversare copiosamente il proprio astio verso l’alterità, e il “megafono di bufale e falsità” (11%). Tema, tra l’altro, sempre più attuale, nell’epoca della post-truth e della lotta alle bufale da parte dei maggiori social network.