Caso Ruby, Il 18 luglio la sentenza d’Appello

Pubblicato il 20 Giugno 2014 alle 11:10 Autore: Alessandra Scolaro

Dopo ilvivace show’ tenuto ieri presso il Tribunale di Napoli, dove veniva sentito come testimone per il processo Lavitola, Silvio Berlusconi torna oggi in aula per il processo d’appello sul caso Ruby. Poco più di un anno fa il leader di Forza Italia venne condannato in primo grado per concussione e prostituzione minorile a sette anni e all’interdizione completa. A difendere l’ex premier davanti ai giudici della corte d’ Appello di Milano presieduta da Antonio Tranfa, saranno gli avvocati Franco Coppi Filippo Dinacci, i quali non hanno integrato in alcun modo il ricorso presentato da Ghedini e Longo lo scorso gennaio. “Ci batteremo per ottenere l’assoluzione.”, ha dichiarato Coppi, “Non mi sento di anticipare i temi della difesa per rispetto della corte. Ascolterò la relazione e il procuratore generale e poi deciderò temi argomenti e taglio. Comunque sono pronto a discutere subito”.

La difesa aveva infatti presentato un ricorso lungo quasi 450 pagine in cui spiegava che Silvio Berlusconi non ha mai compiuto “atti sessuali a pagamento” con la marocchina Karima El Mahroug, all’epoca dei fatti diciassettenne. Nel ricorso si legge inoltre che i soldi dati dall’ex premier alla ragazza altro non erano se non “un aiuto economico a un soggetto in difficoltà” e che la telefonata di Berlusconi in Questura era “una mera richiesta d’informazioni”.

ruby e berlusconi al via il processo

Nell’impugnazione si contestava anche il fatto che a Berlusconi non siano state concesse le attenuanti nonostante la sua posizione politica e la sua età. Secondo la difesa poi “non vi è alcuna prova agli atti che Ruby sia stata destinataria di ingenti somme di denaro, salvo quelle accertate nel processo con causale di mera liberalità a titolo di aiuto”.

Il prossimo 15 luglio si aprirà invece a Milano il processo di secondo grado contro Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti. L’appello inizierà un anno dopo la sentenza che aveva condannato Mora e Fede a sette anni e la Minetti a cinque anni.

Silvio Berlusconi, che oggi non sarà in aula in quanto impegnato ai servizi sociali per il processo Mediaset, affronterà per la prima volta un processo senza immunità parlamentare. I “rischi” d’altronde sono davvero alti: dieci anni di arresti domiciliari. A saltare in questo caso sarebbe anche l’ “agilità politica”. Ma c’è di più. Qualora la condanna per il caso Ruby diventasse definitiva prima della fine del periodo ai servizi sociali, l’ex Cavaliere potrebbe perdere il beneficio dell’indulto grazie al quale i quattro anni di condanna per il processo Mediaset si sono ridotti ad uno solo.

APPELLO, IL 18 LUGLIO CAMERA CONSIGLIO PER SENTENZA –  Requisitoria procuratore generale l’11 luglio (ANSA) – MILANO, 20 GIU – I giudici della seconda Corte d’Aeppello di Milano il prossimo 18 luglio entreranno in camera di consiglio per la sentenza del processo sul caso Ruby nel quale Silvio Berlusconi è imputato per concussione e prostituzione minorile. In Aula è stato stabilito che la requisitoria del procuratore generale si terrà il prossimo 11 luglio. Il presidente della Corte d’Appello, Enrico Tranfa, nello stabilire in aula il calendario delle udienze in accordo con i legali dell’ex premier e con il sostituto procuratore generale Piero De Petris, ha ribadito la necessità di contemperare le esigenze dell’accusa e delle difese con quelle di “speditezza e concentrazione» del dibattimento, sottolineando che «è un interesse globale della corte e delle parti contenere gli interventi”. E così, trattandosi di un processo di secondo grado e con un solo imputato, tutto si dovrebbe chiudere, salvo sorprese, in tre udienze per poi dedicare un giorno, il prossimo 18 luglio, alle repliche e alla camera di consiglio. Infatti dopo la requisitoria del pg, fissata per il prossimo 11 luglio, i professori Franco Coppi e Filippo Dinacci prenderanno la parola per le loro arringhe il 15 e il 16 luglio. Coppi al termine dell’udienza ha ribadito che non sono previste particolari istanze o di rimessione o di riapertura del dibattimento, e che la difesa sarà tecnica. Inoltre ha ripetuto che Berlusconi verrà in aula solo se “sarà necessario” e a chi gli ha fatto notare che la sentenza dovrebbe arrivare entro l’estate, ha affermato: “tutto sommato sapevamo che i tempi erano questi”.

Alessandra Scolaro