Sondaggi elettorali Ipsos: Renzi vince le primarie ma è sotto il 50%
Secondo l’ultima indagine statistica di Ipsos per il Corriere della Sera una fetta non trascurabile degli italiani con attenzione segue le ultime vicende interne al Partito Democratico. Quasi il 60% del campione interpellato dall’istituto, infatti, dice di essere a conoscenza dell’appuntamento con le primarie fissato per il 30 aprile. Chiaramente le percentuali più alte di notorietà si riscontrano tra gli elettori Pd (66%) e, in generale, tra quelli di centrosinistra (72%).
Detto ciò, solo il 25% degli intervistati dichiara di essere “molto” (11%) o “abbastanza” (15%) interessato all’evento. La stragrande maggioranza, stimata nella misura del 74%, invece, palesa il proprio disinteresse al riguardo. Anche all’interno del Pd, i “non interessati” sono molti. Si attesterebbero a quota 40%.
Sondaggi elettorali Ipsos: Renzi vince le primarie ma è sotto il 50%
Per quanto attiene all’analisi propriamente elettorale, da Ipsos si rileva come il 53% del totale degli elettori potenziali sceglierebbe Renzi. Come ci si poteva aspettare, è il candidato prescelto dalla maggioranza (66%) degli elettori Pd.
A Seguire Andrea Orlando con il 25%. Solo il 19% di coloro che indicherebbero il ministro della Giustizia vota Partito Democratico. La maggior parte dei voti per il Guardasigilli arriverebbe dagli elettori di centrosinistra (44%). Tra l’altro, guardando ai dati della stessa rilevazione condotta prima della scissione, si nota come Orlando non stia soltanto coagulando intorno a sé il consenso “abbandonato” da Rossi e Speranza. Ha già attinto, oltre che dagli indecisi e dagli elettori di Emiliano, anche dal bacino di Renzi.
Se si considera una percentuale di indecisione di certo non irrilevante (14%), la corsa può essere considerata in qualche modo ancora aperta. Infatti, anche se la maggior parte degli intervistati non ha dubbi sul fatto che Renzi alla fine vincerà (il dato si attesta al 59% tra gli elettori Pd), l’ex premier potrebbe non superare il 50% delle preferenze. La scelta a quel punto passerebbe all’assemblea nazionale dove, tra alleanze e trattative, verrebbero sicuramente a rimescolarsi le carte.
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