Sondaggi politici: legittima difesa, i dati che danno ragione a Salvini
Nei giorni scorsi un caso di cronaca nera ha interessato la politica italiana. In particolare la Lega Nord. Ma andiamo con ordine. A Lodi un ristoratore di 67 anni a seguito di un tentativo di rapina ha ucciso uno dei due ladri che avevano provato ad entrare nel suo esercizio.
Sul caso è subito intervenuto il leader della Lega Matteo Salvini chiedendo al Parlamento di approvare la proposta sulla legittima difesa depositata dal Carroccio. “Un morto è sempre una brutta notizia, ma se invece di rubare fosse andato a lavorare, quel tizio oggi sarebbe vivo. Io sto con il ristoratore, io sto con chi si difende!”. Non solo, il segretario del Carroccio ha annunciato a Radio Padania che il partito scenderà in piazza per protestare. “In Parlamento ci si occupa di molte cose, la legge sulla legittima difesa è ferma da quattro anni. Ora serve la piazza. Ed è per questo che il 25 aprile saremo in piazza a Verona. Non prendete impegni”.
Sondaggi politici: cosa pensano gli italiani
Il tema della sicurezza è molto sentito dagli italiani. Per il 64% di loro (sondaggio Ipsos) se un ladro entra in casa è giusto che il proprietario si difenda da solo anche sparando. Questo perchè, secondo il 20% degli intervistati (sondaggio Tecnè) la percezione di sicurezza è diminuita rispetto a tre anni fa. Il motivo di tanta insicurezza è dato da tanti fattori: per il 23% da una giustizia inefficiente, per il 37% dai troppi immigrati e per il 27% per uno scarso controllo del territorio. Il 44% dichiara inoltre di essere favorevole alla possibilità di possedere liberamente un’arma per potersi difendere. Il 33% (per un sondaggio Euromedia è addirittura il 64,8%) afferma che in caso di minaccia è molto probabile che sparerebbe al ladro o al malvivente.
Sondaggi politici: nota metodologica
Campione probabilistico articolato per sesso, età, area geografica, ampiezza centri – ponderazione sociodemografico e politico. Campione complessivo: 1.200 casi – Sovra-campionamento elettori PD delle Europee 2014: 500 casi Totale casi utilizzati per la stima delle intenzioni di voto alle primarie: 811. Rappresentativo della popolazione di 18 anni e oltre residente in Italia – Articolazione del campione: sesso, età e area geografica – Margine di errore : +/- 2,8% – Margine di errore sulla stima delle intenzioni di voto alle primarie: +/- 3,4. CATI: 600 (200) – CAMI 400 (200) – CAWI 200 (100) (tra parentesi la quota di sovra-campionamento)