Sondaggi elettorali Porta a Porta: Euromedia e Tecnè confermano l’allungo del M5S
La maggior parte degli istituti demoscopici conferma il sorpasso dei pentastellati ai danni del Partito Democratico. Stando agli ultimi sondaggi elettorali, nonostante il partito di Beppe Grillo non cresca in intenzioni di voto – che vede una leggera inflessione, tra il mezzo punto percentuale e l’1% – a uscirne fortemente debilitato è il PD. Chiaramente, la caduta a picco dei dem è dovuta alla scissione che ha portato alla creazione dei Democratici e Progressisti. Il partito di Speranza e Bersani oscillerebbe tra il 3 e il 6,5%. Includendo il Campo Progressista di Pisapia (relativamente stabile, attorno al 2%) e altri di sinistra (Sinistra Italiana e Possibile), il “listone di sinistra” potrebbe superare agilmente il 10%.
Sondaggi elettorali Porta a Porta, Euromedia: PD tiene botta ma M5S primo
Secondo l’istituto della stimata Alessandra Ghisleri, il Partito Democratico non perde moltissimo rispetto all’ultima rilevazione di un mese fa. La maggioranza dei voti persi nelle intenzioni di voto vanno direttamente ai Democratici e Progressisti. La nuova formazione di sinistra entra in scena con un 3%. I progressisti di Pisapia, ex sindaco di Milano, si fermano invece al 2,3%. Va abbastanza bene a Sinistra Italiana di Fratoianni, Vendola e Fassina: passa dal 3,1% del mese scorso al 3,5% di metà marzo. C’è da considerare il crollo verticale dell’Area Popolare – NCD di Alfano. Il partito di centrodestra (alleato fondamentale per gli equilibri parlamentari) raggiunge a malapena il 2%.
Chi si vede maggiormente beneficiato da questo calo dell’area di governo e della fiacchezza del M5S (che non approfitta della caduta del PD) è l’area di centrodestra. Crescono, infatti, i tre maggiori partiti dell’area conservatrice. Forza Italia di Silvio Berlusconi raggiunge il 14%, “tallonato” dalla Lega di Salvini al 13,7%. Buon risultato anche per Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni cresce leggermente, portandosi al 5,6%. Infine, rimane alto il dato aggregato di incerti e astensionisti: praticamente un terzo degli intervistati (33,4%).
Sondaggi elettorali Porta a Porta, Tecnè: il PD crolla a -6 dal M5S
Per l’istituto Tecnè, l’entrata sul palcoscenico dei Democratici e Progressisti provoca un crollo verticale delle intenzioni di voto per il Partito Democratico. Secondo Tecnè, questi passerebbe dal 29% del mese scorso al 23% di marzo. Bersani porterebbe con sé un onorevole 6,5% di consensi. Anche il suo principale alleato di governo, l’NCD, si ritrova con l’acqua alla gola. Il partito di Alfano raccimola appena l’1,5% dei consensi (contro il già precario 2% del mese scorso). Il M5S perde un punto ma si ritrova come primo partito per distacco, superando il PD di 6 lunghezze. Va bene all’area di centrodestra che, nel complesso, recupera un punto (+0,5% per Forza Italia e +0,5% per Fratelli d’Italia).
Se per l’area di centrodestra e per i partiti minori di sinistra vi è una certa corrispondenza tra Euromedia e Tecnè, non si può dire lo stesso circa l’aggregato di indecisi e tendenti all’astensione. Qui la differenza è notevole: per Euromedia, tale fetta di elettorato corrisponde a un terzo del totale. Per Tecnè, invece, raggiunge praticamente la metà dello stesso (49,5%). Ciò significa, in ogni caso, che la campagna elettorale potrà smuovere – e di molto – gli attuali scenari elettorali.