Dislessia: una proposta di legge per cambiare il Paese
“Ogni anno circa 12 mila persone con Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) cercano di inserirsi nel mondo del lavoro. La legge presentata da me e dall’On. Cesare Damiano, vuole offrire strumenti concreti a istituzioni e aziende per l’inclusione di questi lavoratori”. Così la deputata Pd Laura Coccia presso la sala Stampa della Camera. Una proposta di legge di ampio respiro; che parte dalla scuola fino ad arrivare a una piena inclusione nel mondo del lavoro.
Dislessia: che cosa propone il ddl
La proposta di legge, frutto del confronto con Associazione Italiana Dislessia e Fondazione Italiana Dislessia ha come obiettivo quello di garantire pari opportunità di accesso al mondo del lavoro. Attraverso procedure di selezione e progetti personalizzati che valorizzino competenze delle persone con DSA.
Le misure normative proposte includono inoltre la possibilità di utilizzare strumenti compensativi e misure dispensative in sede di concorso pubblico. Ma anche per test d’ingresso all’università ed esame per la patente. Nelle prove scritte dei concorsi pubblici deve essere garantita la possibilità di sostituire i test tradizionali con un colloquio orale.
Dislessia: bene la scuola, male università e lavoro
La legislazione vigente offre già un buon quadro di riferimento per gli anni della scuola. Tuttavia, risulta carente per il mondo universitario e del lavoro.
“La legge quadro sulla dislessia, la 170 del 2010, – ha dichiarato Coccia – offre un riferimento per quanto riguarda il mondo della scuola. Con questa proposta vogliamo andare oltre e offrire lo sviluppo delle potenzialità delle persone con Dsa nel percorso post scolastico. Dal riconoscimento della certificazione Dsa in ambito universitario. Fino all’opportunità di accedere ai concorsi e alla necessità di sensibilizzare le aziende per la valorizzazione questi lavoratori con protocolli specifici. Per favorire l’inclusione professionale, le imprese “devono avere la possibilità di attribuire al responsabile dell’inserimento lavorativo nei luoghi di lavoro la predisposizione di progetti personalizzati. Per facilitare lo sviluppo delle potenzialità in azienda di tali dipendenti”.
Dislessia: serve un cambio culturale e sociale
La legislazione, in questo come in altri casi, si assume la responsabilità di un cambiamento culturale e sociale pensando una piattaforma di regole perché ci sia una piena inclusione nel mondo del lavoro. Insomma, creare le condizioni per cui cambi il clima e l’approccio verso le persona con Dsa nei luoghi di lavoro.
La deputata del Pd ha poi ringraziato l’AID e la FID “per lo spunto e il confronto durante la scrittura di questa proposta di legge; che si pone in linea con quanto fatto per il riconoscimento dell’inclusione e della piena cittadinanza per tutti.