Amici della grande politica, benvenuti ad una nuova puntata di “Tutto Ballarò minuto per minuto”!
Come ogni martedì sera Giovanni Floris conduce il programma punto di riferimento politico e sociale per tutti gli spettatori italiani.
[ad]E questa sera non mancheranno discussioni e dibattiti sull’economia e sulla delicata partita della riforma del mercato del lavoro. In studio infatti ci sarà uno dei big delle parti sociali, il segretario generale della Uil Luigi Angeletti. Un’abitudine per lo studio di Ballarò.
Il Partito Democratico invece sarà rappresentato dalla sua presidente Rosy Bindi mentre, almeno secondo il programma della serata, non sono previsti esponenti della fu coalizione di centrodestra. Ma non è detto, come spesso accade, che non possano spuntare ospiti imprevisti ed inattesi!
Alessandro Sallusti, direttore de “Il Giornale”, senz’altro difenderà a spada tratta il suo schieramento politico mentre Aurelio Regina, presidente dell’Unione Industriali di Roma, forse parlerà della complessa sfida Bombassei-Squinzi per la leadership di Confindustria.
Chiudono il quadro il magistrato Piercamillo Davigo, il presidente di Rcs Libri Paolo Mieli e il presidente di Cna Ivan Malavasi.
Immancabili anche questa settimana le rubriche dedicate ai sondaggi di Nando Pagnoncelli e alla satira di Maurizio Crozza.
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21.05 Inizia la puntata! Floris sembra galvanizzato dalle notizie che arrivano in diretta da Palazzo Chigi (si è da poco concluso il confronto tra le parti sociali e il governo sulla riforma del mercato del lavoro). Tra le sorprese annunciate legate agli ospiti spunta l’onnipresente Gianfranco Polillo, sottosegretario al ministero dell’economia. Luigi Angeletti arriva nel bel mezzo dell’intervento di Paolo Mieli in collegamento da Milano. La Cgil, dice l’ex direttore del Corriere della Sera, accetterà le condizioni ma non le firmerà. E ciò terrà buona la Fiom. Ora pubblicità, poi Crozza.
21.15 Parte Maurizio Crozza! Dopo aver preso di mira il mitologico fratellino di Ignazio La Russa pronuncia la geniale frase “c’è più sfiga in un litro di benzina che in tutta l’Opera Omnia di Nostradamus” riferita alle emergenze che vengono finanziate con le accise. Il comico genovese propone di eliminare un parlamentare per ogni calamità naturale, come le cavallette in Veneto. “Toglietevi dalle accise”.
21.20 Una statistica imbarazzante per Crozza è quella legata alla percentuale di fatture mediche nella provincia di Caserta: 100%. Di scontrini non emessi. Nemmeno nei dati di Pagnoncelli c’è una percentuale di questo tipo: “Se chiedi ad un campione “vuoi essere ricco?” non sei in grado di raggiungere una percentuale del genere”. Del resto siamo il popolo del sado-evaso. In tutto questo macello il grande signore della televisione Pippo Baudo ha proposto Sergio Marchionne alla guida della Rai. Scatta un’imitazione dell’ad della Fiat.
21.25 Non male l’idea del Crozza-Marchionne di sostituire “Porta a Porta” con “Panda a Panda”. “Sono orgoglioso del mio grande paese: il Canada”. Floris si collega subito con Palazzo Chigi con Mario Monti che analizza la cultura e il modo della Cgil.
21.30 Vicsia Portel è in collegamento da Palazzo Chigi. E Floris chiede ad Angeletti la sua posizione sulla riforma del mercato del lavoro. Per il segretario della Uil il governo in realtà non è intenzionato ad avere un rapporto istituzionale con le parti sociali e sarebbe intenzionato solo a puntare sulla aule parlamentari. Insomma, riunioni consultive. Una premessa non molto gradita dal mondo sindacale.
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[ad]21.35 Segue lunga dissertazione angelettiana sulle partite Iva. Sui contratti in ogni caso l’Unione Italiana del Lavoro concorda con l’esecutivo. Il rietino è interrotto dal cartello 19 che sintetizza il nuovo ed ipotetico regime contrattuale. Sull’articolo 18 iniziano i prevedibili guai. Il vero punto è il licenziamento discriminatorio e per il leader Uil non ha alcun legame con la flessibilità. E andata a finire che il giudice dovrà reintegrare il lavoratore.
21.40 Il punto di rottura è sul licenziamento per motivi economici: secondo le intenzioni governative è possibile un licenziamento di questo tipo ma a patti che ci siano degli indennizzi per 27 mensilità al lavoratore. La Uil “subisce questa posizione” ma vuole che non ci siano tentativi di aggirare la norma. Corso d’Italia è invece del tutto contraria. Rosy Bindi evidenzia la centralità del Parlamento ma comunque rasserena gli animi ed annuncia che si terrà conto del “dialogo” coi sindacati. Ma Floris la incalza sul tema della visione sindacale.
21.45 La Bindi è “una ragazza semplice”. Non capisce allora i ragionamenti secondo cui se una norma scontenta tutti vuol dire che è giusta. La presidente del Pd valuterà il merito dell’iniziativa e non dovrebbero essere previste ingerenze sindacali. Alessandro Sallusti nota una sofferenza fisica nei volto della Bindi e afferma che la settimana si segnalerà come campale per “la sinistra” (sic). E’ prevista una rottura tra questa parte politica e “i lavoratori”. Ma quindi secondo il direttore de “Il Giornale” uno e un sindacato rappresenta tutto il mondo dei lavoratori?
21.50 La Bindi è interrotta dalla Camusso in conferenza stampa. “Sarà meglio ascoltarla”. A quanto pare la fine delle ingerenze non è totale. Aurelio Regina evidenzia i motivi che spingono oggi la comunità nazionale ad interrogarsi su una riforma del mercato del lavoro. Per il leader degli industriali romani parla di cuneo fiscale e segnala come in realtà le reali forme contrattuali siano “solo” 11.
21.55 Rosy Bindi spera ancora in un accordo dei confederali nelle prossime 48 ore. E tra l’altro c’è un nessuno tra la riforma previdenziale e quella attuale del mercato del lavoro. Il sottosegretario a via XX settembre ricorda l’urgenza di intervenire su questo tema in Italia e da vita ad un breve profilo di comparazione. Malavasi è interrotto dalla pubblicità ma ha il tempo di dire che certi giudizi sugli imprenditori italiani non sono concessi.
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22.02 Ricomincia il programma ma senza Malavasi che chiude il suo intervento. Parte un servizio sull’aumento della benzina. Si ritorna in studio Mentre Malavasi chiude il suo intervento ne approfittiamo per la nostra…
[ad]Nota di colore: Giovanni Floris per la seconda puntata consecutiva senza gessato: dobbiamo preoccuparci? Indossa una giacca blu con camicia bianca e cravatta blu a pallini bianchi. E’ questa l’unica vera notizia da dare in questa nota, poichè per il resto gli abbigliamenti di tutti seguono una linea sobria e classica. C’è Rosy Bindi, che abbina una giacca nera ad una camicia bianca, mentre risponde sul fronte opposto Alessandro Sallusti con giacca nera, camicia azzurra e cravatta rossa. Gianfranco Polillo presenta una giacca nera con camicia azzurra e cravatta blu, abbigliamento piuttosto simile a quello di Piercamillo Davigo ed Aurelio Regina, ma anche di Paolo Mieli. Ivan Malavasi sfoggia invece una cravatta grigia su camicia bianca e giacca nera, mentre Luigi Angeletti è decisamente più elegante del solito (d’altronde viene da Palazzo Chigi), e sfoggia un gessato blu con camicia bianca e cravatta blu con decorazioni bianche.
22.12 Paolo Mieli dispensa pillole di saggezza mentre già scalpita la prima tranche di sondaggio commissionati all’Ipsos di Nando Pagnoncelli. Rosy Bindi intanto segnala con veemenza le caratteristiche del progetto di politica economica del Partito Democratico. Insomma, un’ora di lavoro precario non può costare quanto un’ora di lavoro fisso.
22.20 Diatriba Bindi-Sallusti sul ruolo dei partiti in questa fase. Polillo ristabilisce, o almeno ci prova, l’ordine. Interviene per la prima prima volta Piercamillo Davigo prima di un servizio di Simone Carolei che, partendo da un supermercato di Bergamo, analizza la realtà degli scontrini fiscali. Poi parte un blocco pubblicitario. Seguono tasse.
22.30 “Conoscete Equitalia? Marzia Maglio”. Che modo diretto per presentare un servizio Floris! Speriamo non sia un prodotto giornalistico teso a criminalizzare l’istituto. Si parla di gente indecisa se intestare un’abitazione come prima o seconda casa. Tutto questo per scovare gli evasori dello stato. Della serie “siamo in missione per conto di Dio”.
22.35 Piercamillo Davigo segnala come fenomeno di questo genere non hanno queste dimensioni. Tra l’altro si stranisce del fatto che i magistrati siano realmente tra le categorie più ricche del paese. Insomma, troppe evasioni e paga sempre chi non può tecnicamente evadere oltre a chi onestamente non vuole farlo.
22.42 Occorre corrispondenza tra i redditi dichiarati e beni posseduti. Come si fa coi mafiosi con l’onere della prova. Sostanzialmente un endorsment al redditometro e ai cervelli artificiali sul tema. Sallusti segnala che Davigo vuole lo stato di polizia. Diceva la stessa cosa sulla tracciabilità bancaria. Proprio negli studi di Ballarò. Poi fu proprio Berlusconi a fare da apripista sull’argomento…
22.48 Floris ha la geniale idea di far vedere a Polillo le linee guida delle prossima riforma fiscale. Si parla dell’ipotesi di istituire una nuova Carbon Tax che però potrebbe avere effetti pessimi sul fronte dei consumi. Luigi Angeletti incomincia a parlare di pubblico impiego e dei suoi dipendenti. Il suo forte. In questa fase Ballarò pare “Prove d’orchestra” di Federico Fellini.
22.55 Ivan Malavasi incomincia ad elencare quanto le categorie di evasori narrati nel servizio precedente siano causa di cattiva concorrenza e di degrado per il paese tutto. Il presidente del Cna è stato “ligio e rispettoso di tutti”. Ora ha il diritto di concludere. Perchè questo è un problema che riguarda tutto il paese, e non solo qualcuno. Floris, non lanciare la pubblicità!
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[ad]23.00 Tanti servizi stasera. Ora ne incomincia uno che tratta anche delle aste giudiziarie. Viene intervistato anche un luminare della materia come l’avvocato Antonio Caiafa (no: niente Ezio Greggio con la sua Asta Tosta oggetti Tosti per tutti i Gosti).
23.10 Partono i sondaggi di Pagnoncelli con gran parte della popolazione che difende l’operato dall’Agenzia delle Entrate. Il leader che rappresenta di più Monti e Casini. Il Pd supera il 27%, il PdL il 22. Lega Nord Padania al 10%. Idv all’8.5%, Udc 8.2%, Sel al 7%. La Bindi c0nferma il sostegno del Pd al governo Monti. Anche se non è il governo del Pd.
23.20 Prima della fine Fabio Volo si collega dallo studio del suo nuovo show. Definisce il programma del martedì sera “la cattedrale di Ballarò”. “Pagnoncelli, vada al cartello 1: quanti mi conoscono?”. Fabio Volo fa il simpatico e toglie la leadership di Floris come giovane della rete. Bellissima versione rap di Ballarò. Per noi non può che essere un must. Finale anomalo. Omaggio ad Ilaria Alpi. Altro che “alè”, che c0munque arriva prontamente.
Anche questa puntata è finita. Dopotutto, domani è un altro giorno.
E ora è il momento del nostro pagellone:
POLILLO – 6,5 – Ormai una superstar del salotto di “Ballarò”, sta per raggiungere il numero di presenze di politici navigati. Come voce del Governo, sa tenere il punto in maniera chiara ed efficace. PUNTO FERMO
BINDI – 5,5 – In una puntata strana per il suo svolgimento, alterna momenti più lenti e pacati a momenti più vigorosi, che però la fanno talvolta uscire dalle righe. Vigorosa ma altalenante, la sua prestazione è appariscente ma non particolarmente positiva. EFFIMERA
SALLUSTI – 6,5 – Punzecchia la Bindi, attacca Davigo sulla magistratura senza troppa retorica. Pacato ma presente, non manca affondi duri.MOSCHETTIERE
ANGELETTI – 5,5 – Arriva poco dopo l’inizio della puntata direttamente da Palazzo Chigi, ha molto tempo per spiegare la giornata odierna dal suo punto di vista e poi sparisce. METEORA
REGINA – 5 – A forza di vedere “Ballarò” ogni Martedì, possiamo dirlo chiaramente: Sindacalisti e Confindustriali sfondano raramente. Regina non fa eccezione stavolta: non dice nulla di nuovo e non entra mai in partita. FUORI PARTITA
DAVIGO – 6,5 – Sa rispondere a Sallusti quando lancia l’affondo nei suoi confronti. Con pacatezza e chiarezza illustra il suo punto di vista sulle varie questioni. ILLUSTRATORE
MALAVASI – 6,5 – Il classico ospite estremamente concreto che non manca mai in ogni puntata di “Ballarò” che si rispetti. Effettivamente è concreto ed efficace. CONCRETO
MIELI – 5,5 – Distante sia fisicamente che in senso figurato dallo studio. Non entra mai in partita. DISTANTE
FLORIS – 6,5 – Ormai ha il sei e mezzo politico. Non ci sono più le puntate caciarone di una volta. REMI IN BARCA