Sondaggi elettorali, SWG: i cinque poli della frammentazione politica
Sondaggi elettorali, SWG: i cinque poli della frammentazione politica
Nell’ultimo dossier settimanale di SWG, si evidenzia la nuova frammentazione del sistema di partiti italiano. Secondo l’istituto demoscopico, il passaggio al tripolarismo – coinciso con l’irruzione sulla scena politica del Movimento 5 Stelle nel 2013 – è già stato superato. Le fratture all’interno del centrosinistra, l’accentramento del PD, la lotta a destra tra moderati e nazionalisti, ha reso lo scenario politico italiano ancor più complesso. Le aree a cui fa riferimento SWG non sono categorie certe, ma possono avvicinarsi alla realtà politica attuale. SWG propone una riformulazione dello scacchiere politico per valori, piuttosto che per partiti. Il risultato vede l’elaborazione di 5 aree: tre maggioritarie (la ‘Dem’, gli ‘indignados’ e i nazionalisti) e due minoritarie (la progressista e l’area moderata).
Sondaggi elettorali: l’Area dem compete con ‘indignados’ e nazionalisti
Stando a questa interessante rielaborazione del sistema di partiti, ci si ritrova con tre aree che competono per la leadership politica e per il dominio culturale. A prevalere, per il momento, sarebbe l’area dem, comprendente il PD, alcuni elettori di centro e pochi altri di sinistra. Gli elettori ‘dem’ del PD corrisponderebbero, secondo i sondaggisti di SWG, al 25,7% dell’elettorato.
Sondaggi elettorali: gli indignati rappresentati dai pentastellati
Anche l’area degli indignati viene rappresentata quasi unicamente da un solo partito maggioritario, ovvero il Movimento 5 Stelle. La peculiarità dell’area degli indignados è che non vi è un chiaro profilo ideologico, in quanto capta sia a destra che a sinistra dello scacchiere ideologico. Ciò comporta una minor fedelizzazione del voto ma, allo stesso tempo, una fetta d’elettorato più amplia da cui attingere. Oltre agli elettori pentastellati, si includono anche segmenti ambientalisti, tipicamente di sinistra.
Sondaggi elettorali: il centrodestra maggioritario è ormai nazionalista
Nella lotta per il centrodestra, è in evidente vantaggio la corrente nazionalista. Non c’è solo la Lega Nord e Fratelli d’Italia. Anche una parte dell’elettorato forzista – tipicamente liberale e moderato – si collocherebbe in questa area. Buone notizie, quindi, per Salvini e Meloni che, tra l’altro, possono contare con una maggior capacità attrattiva per indecisi e astensionisti. L’area nazionalista viene trascinata dalla Lega (11,7% di elettori del carroccio) e supportata dalla quasi totalità degli elettori di FDI e una larga minoranza di Forza Italia.
Sondaggi elettorali: le aree minoritarie saranno decisive?
Infine, si considerano le due aree minori dello scacchiere politico italiano: quella progressista – che potrebbe definirsi di sinistra – e quella dei moderati (ancorata alle figure storiche di Silvio Berlusconi e Angelino Alfano).
Partendo dall’ Area Progressista, troviamo una base composta dagli scissionisti del PD, i democratici e progressisti, che rappresenterebbero il 2,5% dell’elettorato italiano. Il Campo Progressista di Pisapia varrebbe – in questa area – l’1,6% (lasciando probabilmente quale decimale nell’area dem). Anche un 1,2% di elettori PD si ritroverebbe in questa area. Infine, spicca quell’ 1,9% proveniente da altri partiti: probabile somma dei voti accumulati da Possibile e Sinistra Italiana.
Infine, nell’area moderata confluiscono una parte dei forzisti (3,5%) e la quasi totalità dell’NCD – Area Popolare di Angelino Alfano (2,5%). A dispetto di una buona capacità attrattiva verso gli indecisi e gli astensionisti, non si può dire lo stesso di elettori di altri partiti. La quasi totalità dell’area moderata è composta dai suddetti partiti, guidati dai leader del centrodestra nel suo massimo splendore elettorale.
Nota metodologica: valori espressi in %. Dati archivio SWG. Date di esecuzione: 6-8 marzo 2017. Metodo di rilevazione: sondaggio CATI – CAWI sun un campione rappresentativo nazionale di 1500 soggetti maggiorenni.