Sondaggi politici, il caso di Casaletto: italiani approvano la condotta di Cattaneo
Nel sondaggio politico del giorno proposto dall’istituto demoscopico SWG, si parla del caso di Casaletto Lodigiano. Gli eventi che hanno portato all’omicidio per legittima difesa da parte dell’oste Mario Cattaneo sono al centro del dibattito televisivo e politico. E se ne parla moltissimo anche sui social e sulla rete. Proprio nello spazio virtuale, SWG ha somministrato un sondaggio a due variabili, con la domanda: “Secondo lei Mario Cattaneo, l’oste di Casaletto Lodigiano che ha sparato ad un ladro uccidendolo, ha…”
Da un lato, si chiede di esprimere la propria vicinanza politica tra Lega Nord, Forza Italia, PD, Movimento 5 Stelle e indecisi (nei quali rientrano indecisi, astenuti e votanti di altri partiti). Dall’altro, si chiede l’opinione sulla reazione di Cattaneo.
Sondaggi politici, il caso di Casaletto: diffusa approvazione per la difesa di Cattaneo
La moda (ovvero la risposta con la frequenza maggiore) per gli elettori di tutti i partiti conferma l’approvazione per l’operato di Cattaneo. Sul totale degli intervistati, il 53% assicura che questi abbia “fatto bene, bisogna difendersi”. Tuttavia, nonostante la gran maggioranza sia favorevole, le percentuali di approvazione all’interno dei vari segmenti elettorali cambia (e di molto). Per esempio, la percentuale di approvazione tra i leghisti raggiunge addirittura l’82%. Tra i forzisti – tendenzialmente moderati – questa scende al 72%. Anche i pentastellati sono generalmente favorevoli (61%) e si avvicinano alla media del campione. Chi si discosta – e di molto – è l’elettorato PD. Poco più di un dem su tre avalla la decisione presa da Cattaneo.
Sondaggi politici: il tema è più discusso a destra che a sinistra
La mediatizzazione generata sul caso ha attirato per lo più l’attenzione dell’elettorato di destra. Infatti, sono pochissimi i leghisti e forzisti che non hanno espresso la propria idea sull’argomento,non conoscendo gli eventi. Appena il 2% dei forzisti risponde “non so”. Percentuale poco più alta tra i leghisti (6%), spinti dal loro leader Matteo Salvini a informarsi. Infine, la disinformazione sul tema è decisamente maggiore in casa PD e M5S. Gli elettori dei due schieramenti, infatti, sono meno recettivi sul tema. Il picco di indifferenza rispetto al tema si rileva tra i democratici: oltre un elettore su cinque (22%) non si esprime sul tema. La percentuale scende al 15% tra gli elettori pentastellati.