Consumo alcolici: caro Dijsselbloem, l’Olanda è messa peggio di noi
Nelle ultime ore hanno fatto scalpore le dichiarazioni del presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, a proposito della crisi del debito in Europa. In un’intervista rilasciata al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, Dijsselbloem ha criticato l’atteggiamento dei Paesi del Sud Europa. Sottolineando come abbiano sperperato in “alcool e donne” gli aiuti provenienti dagli Stati dell’Europa settentrionale. Ma è veramente così?
Tralasciando il versante relativo all’attività sessuale degli Europei, analizziamo cosa ci dicono i dati relativi al consumo di alcool. A tracciarne una panoramica, tra gli altri, è l’OCSE, organizzazione economica internazionale tra i cui membri vi sono i Paesi Bassi nonché Stati del Sud Europa come Italia Portogallo e Grecia.
Consumo alcolici: i dati OCSE ed OMS
Secondo gli ultimi dati OCSE – aggiornati al 2014 – il consumo medio di alcool tra i cittadini olandesi è di circa 8.4 litri per persona. Un dato superiore sia all’Italia (7.6 litri), che alla Grecia (7.4 litri). A fare peggio dell’Olanda, nell’Europa meridionale, è solo il Portogallo (9.9 litri).
Non molto diverso il risultato di un report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sul consumo di alcool puro. Secondo l’OMS, l’Italia e Grecia risultano i più virtuosi del lotto, con circa 7.5 litri procapite. Decisamente peggiore il dato nella penisola iberica, con Spagna e Portogallo che superano i 9 litri per persona. L’Olanda di Dijsselbloem si trova nel mezzo, con un consumo di quasi 8.7 litri procapite.
Consumo alcolici: il percorso virtuoso del Sud Europa, a differenza dell’Olanda
Ciò che risulta ancor più interessante è il trend di medio periodo. Stando sempre ai dati dell’OMS, si può notare il netto miglioramento rispetto agli anni Settanta ed Ottanta di Paesi come Italia, Portogallo e Spagna, che presentavano consumi procapite decisamente superiori rispetto a quelli attuali. Viceversa, molto meno incisivo è stato il calo registrato in Olanda, in particolar modo dagli anni ’90 in poi.
Il trend è confermato anche dall’OCSE. La quale evidenzia un sensibile calo dagli anni ’60 ad oggi del consumo di alcool in Italia e Portogallo, a differenza di Grecia e soprattutto Olanda. Con buona pace di Dijsselbloem.
Consumo alcolici: la situazione tra i giovani
Come va invece tra i più giovani? Ad analizzare il problema è l’ESPAD Group, team di lavoro che monitora il mondo giovanile ed il suo approccio con alcool e droghe. Secondo l’ultimo rapporto ESPAD del 2015 – che analizza tra gli altri i giovani di Italia, Portogallo, Olanda e Grecia ma non quelli spagnoli – il consumo di alcool tra i giovani olandesi non è inferiore a quello dei Paesi del Sud Europa. In particolar modo, l’ultimo drink consumato dai giovani olandesi risulta decisamente più alcolico – inteso come percentuale di etanolo – rispetto a quello dei pari età del Sud Europa.
Analizzando il numero di “sbronze” registrate nei 30 giorni antecedenti alla realizzazione del report, il dato tra Olanda, Italia e Grecia risulta simile. Il Portogallo fa un po’ meglio.
Tuttavia, il dato cambia se si analizza la frequenza media di assunzione di alcool nello stesso periodo. Su questo versante, ai Paesi Bassi va molto peggio di Italia, Grecia e soprattutto Portogallo.
Peraltro, in Olanda il problema sembra più esteso. Infatti, il livello di diffusione del consumo di alcool risulta piuttosto simile tra uomini e donne. Un dato decisamente più omogeneo di quello degli altri Paesi del Sud Europa, che evidenziano una prevalenza tra i maschi.