Sinistra: Carpe Diem25, Varoufakis riparte da Roma
Era successo tutto in una settimana. Il 5 luglio 2015, il 61% dei greci diceva “No” al nuovo memorandum dei creditori e il governo Tsipras metteva per la prima volta in seria discussione l’intero asset delle misure di austerity della Troika. Poi, il dietrofront. Il 12 luglio, di fronte all’irremovibilità dei creditori e della Germania, il governo di Atene accetta i tagli allo stato sociale in cambio degli aiuti internazionali. Syriza si spacca e Alexis Tsipras forma un nuovo governo al quale non prende parte l’ala sinistra del partito compreso il ministro dell’economia Yanis Varoufakis.
Sinistra: Carpe Diem25, Varoufakis riparte da Roma
Lui, l’outsider, europeista convinto ma contrario alle misure di austerità, proprio non voleva cedere alla Troika. Molti lo ricordano per quell’incontro con l’oggi noto alle cronache presidente dell’Eurogruppo olandese Jeroen Dijsselbloem. Il “No” di Varoufakis alla Grecia come semplice esecutore delle misure di austerity, poi la stretta di mano, con il “WOW” del ministro greco alle parole sussurrategli all’orecchio dallo sconsolato Dijsselbloem: “Hai appena ucciso la Troika”.
A distanza di quasi due anni, Varoufakis si ripresenta. E lo fa a livello internazionale. Dopo la sua uscita da Syriza aveva fondato un nuovo movimento, DiEM25, che nelle parole del suo portavoce italiano, fondatore dell’organizzazione non governativa European Alternatives, Lorenzo Marsili vuole ispirarsi a Podemos, ma più in grande.
In un’intervista del marzo 2016 a Linkiesta, Marsili spiegava come nel contesto di negoziazione con la Troika Varoufakis avesse “capito che prendere il potere a livello nazionale è inutile; perché ci si scontra con strutture espressione di interessi transnazionali. A quel punto aveva due strade: scegliere di sposare una causa nazionalista; puntando all’uscita dall’Euro. Oppure lottare per riformare radicalmente il Continente. Buon per noi, ha scelto la seconda strada”.
Sinistra: il manifesto di Diem25
Una causa internazionalista, quindi; transnazionale, per l’appunto. Quindi, DiEM25. Un nome che sta per Democracy in Europe Movement. Il “25”, invece, indica un anno, il 2025, che è il termine ultimo per l’obiettivo espresso nel manifesto: “Democratizzare l’Europa! Per l’UE si tratta di democratizzarsi o di disintegrarsi”. Una missione, quella della democratizzazione europea, che secondo il manifesto di DiEM25 deve fondarsi su due priorità:
- totale trasparenza nel processo decisionale (avere in streaming le riunioni del consiglio europeo, di Ecofin e di Eurogroup; piena apertura dei documenti di trattative commerciali; pubblicazione dei verbali dell’ECB, etc.);
- perseguire politiche innovative riguardo a crisi del debito, banche, investimenti inadeguati, aumento della povertà, immigrazione.
Tutto questo entro il 2025. Entro questa data, DiEM25 si pone l’obiettivo di “istituire un’assemblea costituzionale all’interno della quale gli europei possano decidere come costruire una democrazia europea completamente sviluppata; con un Parlamento sovrano che rispetti il principio di autodeterminazione degli Stati e che condivida il potere con i parlamenti nazionali, con le assemblee regionali e con i consigli municipali.
Sinistra: la contromanifestazione per i Trattati di Roma
DiEM25 non sarà dunque una semplice esperienza nazionale di una sinistra settaria. L’idea è infatti quella di porsi in ottica transnazionale e federatrice della sinistra europea che si batte per un Europa diversa.
Un’Europa che DiEM25 declina in vari modi. Ma tutti confluenti in una ben precisa visione della realtà. Come si legge nel suo manifesto, il movimento ambisce a un’Europa democratica , trasparente e unita. Ma anche decentralizzata, pluralista, egualitaria, colta, produttiva e sostenibile.
Un programma che molti commentatori definiranno certamente visionario. D’altra parte, si stanno già muovendo varie esperienze a livello dei singoli stati. Sabato 25 marzo, a Roma, presso il Teatro Italia, DiEM25 presenterà il suo programma economico, radunando attorno a sé innumerevoli esponenti impegnati della società civile.
Dal regista americano Ken Loach, al politologo fondatore di Podemos Juan Carlos Monedero, ad Anna Falcone, animatrice del “Comitato per il No” al referendum italiano dello scorso 4 dicembre. Per la sinistra italiana saranno presenti Nicola Fratoianni, segretario di SI, Possibile di Pippo Civati, nonché Rifondazione comunista.
L’evento, “Il tempo del coraggio”, si terrà dalle 20.00 fino alle 23.00, e prima, nella mattinata, si svolgerà il corteo “Libertà di Movimento – Europe For All”. Una contromanifestazione europeista, in contemporanea con le celebrazioni che si terranno presso il Parlamento italiano in occasione della commemorazione dei 60 anni dei Trattati di Roma.
Federico Gonzato