Stefano Fassina, esponente del Pd, lancia un monito al gruppo dirigente democratico pronto ad accogliere coloro che nei giorni scorsi hanno abbandonato Scelta Civica per entrare nel Pd. Secondo Fassina “il Pd non deve essere un contenitore indifferenziato. Non reggerebbe altrimenti la sfida che abbiamo davanti”.
In due diverse interviste a Repubblica e L’Unità Fassina avverte: “Chi pensasse di entrare nelle file dem, potrebbe dare un contributo – spiega riferendosi ai fuoriusciti di Scelta civica – Il punto fondamentale è una politica economica discontinua rispetto alla linea di austerità e svalutazione del lavoro”.
Sui colleghi di Sel “rispetto il travaglio” dice “ma il Pd sia attento sia verso chi sceglie di entrare nel partito sia verso chi mantiene una posizione politica autonoma, cioè Vendola. Dobbiamo essere punto di riferimento degli uni e degli altri. La sinistra vendoliana deve evitare le scorciatoie”.
Fassina oggi firma anche un intervento sull’Unità in cui annuncia che “la scorsa settimana un gruppo composto in larga misura di economisti e giuristi ha depositato in Corte di Cassazione 4 quesiti referendari per incidere sull’applicazione dell’art.81 della Costituzione e del fiscal compact. I quesiti – spiega – intervengono sulle norme della legge 243 dell’aprile 2012, la legge di attuazione del principio del pareggio di bilancio”.
L’obiettivo è “abrogare ‘un’applicazione nazionale non necessitata e esasperatà degli impegni di finanza pubblica europei”.