Attualità: comunali Genova, il centrodestra candida Marco Bucci
Attualità: comunali Genova, il centrodestra candida Marco Bucci
Con l’ok di Giorgia Meloni, il centrodestra trova la quadra. Sarà Marco Bucci il candidato sindaco di Genova per i moderati. Ad annunciarlo, come riporta anche Il Secolo XIX, un comunicato ufficiale rilasciato dallo Studio Chiara Barbieri Comunicazione nel pomeriggio di ieri.
“Per storia personale e capacità dimostrate, anche nell’attuale incarico di amministratore unico di Liguria Digitale, è unanimemente ritenuto da tutti i movimenti politici la personalità più adatta a rappresentare quello spirito di cambiamento e quella visione che guida la coalizione nella sfida del futuro” si legge nella nota.”Bucci saprà coinvolgere nel suo progetto tutte le forze, le energie, le personalità che credono nella necessità di lavorare insieme per costruire una nuova Genova” prosegue il comunicato.
Attualità: la soddisfazione di Giovanni Toti
“È una grandissima responsabilità che ci sentiamo tutti addosso” ha affermato il neo candidato ai giornalisti, affermando di essere “il risultato della nuova giunta regionale della Liguria”. Il 30 marzo, la prima uscita in pubblico. Bucci, infatti, sarà alla convention voluta da Giovanni Toti, nella quale il centrodestra unito presenterà i candidati nei principali comuni liguri.
Proprio il governatore, la regia dietro alla discesa in campo di Bucci, non nasconde la sua soddisfazione. “Grazie di cuore a chi, con la propria generosità, ha consentito ancora una volta al ‘modello Liguria’, inaugurato con le scorse elezioni regionali, di imporsi anche per la città di Genova e le altre sfide amministrative imminenti” ha commentato il consigliere politico di Forza Italia.
Nella coalizione che sostiene Bucci, infatti, c’è tutta l’intera maggioranza regionale. Da Forza Italia alla Lega Nord, passando per Fratelli d’Italia, Liguria Popolare (ossia l’ormai ex Area Popolare) e i fittiani. L’obiettivo è uno: fare il colpaccio in una delle roccaforti rosse per eccellenza. Sfruttando, proprio come nel 2015, le polemiche e i malumori che serpeggiano tra gli avversari.
Attualità: Sinistra Italiana non appoggia Crivello
Nel centrosinistra, innanzitutto. Tra i progressisti, infatti, la rottura tra Pd e Sinistra Italiana è assodata. Come riporta Repubblica, dopo la scelta di Marco Doria di non ricandidarsi, il partito di Fratoianni si era detto indisponibile alle primarie. E, oggi, a sostenere Gianni Crivello.
L’assessore alla Protezione Civile uscente ha già ottenuto l’appoggio dei Democratici e Progressisti, della Lista Doria, dell’Arci, dell’Anpi e della Comunità di San Benedetto al Porto. Secondo l’Huffington Post, poi, su Crivello ci sarebbe anche il placet del Campo Progressista di Giuliano Pisapia.
Il leader genovese di Sinistra Italiana Gianni Pastorino ha, invece, parlato di “finzione intollerabile”. “Crivello è il candidato che risolve i problemi del Pd” ha proseguito Pastorino. Sottolineando, inoltre, che il suo partito sta “verificando se esiste un’esperienza civica con cui concorrere”. Il riferimento, secondo Repubblica, è a Possibile e ad Effetto Genova, il movimento creato dall’ex candidato sindaco M5S Paolo Putti.
Attualità: Cassimatis querela Grillo e Di Battista
Anche nel Movimento Cinque Stelle, le acque restano agitate. Proprio ieri sera, infatti, è stata scritta una nuova pagina della querelle con Marika Cassimatis. Come riporta l’Ansa, la vincitrice delle comunarie del 14 marzo, sconfessata da Grillo, ha querelato il comico.
L’ipotesi di reato è quella di diffamazione. Nel mirino è finito un post di Beppe Grillo sul blog del 17 marzo, nella quale la Cassimatis è stata accusata“danneggiato l’immagine del MoVimento 5 Stelle”, “dileggiando gli attivisti” e “condividendo pubblicamente i contenuti e la linea dei fuoriusciti dal MoVimento 5 Stelle”.
Oltre a Grillo, anche Alessandro Di Battista per alcune sue dichiarazioni al Corriere della Sera. Il parlamentare romano aveva affermato che “ci sono persone non in linea con la nostra lotta” giustificando la scelta di non concedere il simbolo. “Piuttosto che correre il rischio di ritrovarseli nel gruppo misto qualche settimana dopo si prende questa decisione” aveva continuato.