Riforma del Senato: nonostante l’accordo tra Pd e Forza Italia sul nuovo testo che dovrebbe essere votato già nella prima metà di luglio c’è chi, proprio in Forza Italia, critica l’impostazione del nuovo Senato. Come il deputato di Forza Italia Maurizio Bianconi secondo cui “il Senato renziano non solo capovolge e fa strame di regole costituzionali ‘sacre’ ma va oltre”, progettando una “cittadella autoreferenziale” chiusa e distaccata dai cittadini.
Questa l’opinione sugli emendamenti presentati ieri dai due relatori a Palazzo Madama in commissione Affari Costituzionali. “Il Senato renziano -attacca Bianconi – nel momento in cui grande è il distacco fra cittadini ed elettori, rafforza la cittadella del potere autoreferenziale non prevedendo l’elezione diretta e dando vita ad una Camera di secondo grado, luogo notoriamente ideale per cucinare le peggiori pozioni a spese del popolo”.
Il Senato renziano, ripete Bianconi, “entra in rotta di collisione” con le conferenze Stato-Regioni e Stato-Autonomie locali e “pone la Camera elettiva sotto scacco legislativo di un Senato non elettivo, manovrabile a piacimento, portatore di interessi localistici, privo dell’obbligo nei suoi membri (eletti dal popolo per mandati territoriali) di tutela dell’interesse nazionale e può conferire ai 5 senatori del Re potere dirimente visto l’esiguo numero di membri dell’assemblea.
“Forza Italia purtroppo ha commesso l’errore più grande, autoevirandosi (…) passando per alleati di fatto di Renzi e dei suoi, regalandogli un successo politico che non merita, contribuendo a un ulteriore misfatto contro i diritti e le libertà degli italiani. Io non ci sto per la dignita del mandato, rispetto degli altri e di me, perché la notte vorrei dormire con la coscienza tranquilla. Non so se in perfetta solitudine dentro il mio partito o, come spero, in buona compagnia”, conclude Bianconi.