Sondaggi elettorali Germania, l’analisi: le ali estreme sono in difficoltà
Sondaggi elettorali Germania, l’analisi: le ali estreme sono in difficoltà
Continua il testa a testa tra SPD e CDU, mentre le ali estreme faticano ad uscire dal momento di difficoltà. Sono questi i temi principali che traspaiono dall’analisi del trend dei sondaggi elettorali condotti in Germania, in vista del voto di settembre.
Il voto regionale di domenica scorsa in Saarland ha visto un netto successo della CDU. Tuttavia, il dato è ancora troppo recente per poterne analizzare l’impatto sulle intenzioni di voto nazionali. Di certo le urne sembrano aver bocciato l’idea di un asse rosso-rosso-verde (SPD, Die Linke, GRÜNE), danneggiando soprattutto il partito ecologista.
Ad ogni modo, il leader socialdemocratico Martin Schulz ha rammentato che quella in vista del voto di settembre sarà più una maratona che uno sprint. E da questo punto di vista, i dati ad oggi continuano a dargli ragione.
Sondaggi elettorali Germania: Merkel e Schulz sempre più vicini
Il recupero della SPD sul medio termine si conferma rilevante, con un balzo avanti di quasi 10 punti nel giro di 2 mesi. Nell’ultima settimana il partito di Schulz ha scalato un ulteriore gradino, guadagnando ancora 2 decimi. Ora la SPD si posiziona – nel dato medio mensile di marzo – poco sotto il 32%, incrementando il proprio consenso di un punto rispetto alla media registrata a febbraio.
Davanti la CDU-CSU sembra non voler cedere. Il vantaggio medio sulla SPD è ormai sceso a poco più di un punto. Il +13 di gennaio è ormai un ricordo lontano. Tuttavia, il partito della Cancelliera uscente Angela Merkel fa registrare un timido passo avanti, guadagnando 3 decimi rispetto a febbraio e tornando poco sotto il 33%.
Per le principali formazioni minori marzo è un mese da mettere alle spalle al più presto. Gli unici a non potersi lamentare sono i liberali FDP, che guadagnano un decimo e salgono al 6%. Un valore in linea con il dato medio che li contraddistingue ormai dall’estate scorsa.
Sondaggi elettorali Germania: partiti radicali in difficoltà
Continua il momento buio anche per i Verdi (GRÜNE). I quali, pur perdendo appena 2 decimi rispetto a febbraio, registrano il dato peggiore dell’intera legislatura. E il voto in Saarland – che li ha visti addirittura sotto al 5%, che rappresenta la soglia dello sbarramento nazionale – non contribuisce a ridurre le preoccupazioni.
Il dato più interessante riguarda però il progressivo svuotamento delle ali estreme. La sinistra radicale Die Linke cede 4 decimi rispetto al mese precedente, scendendo sotto quota 8%. E peggiorando così l’8.3% registrato a febbraio, che già rappresentava il peggior risultato da inizio legislatura.
Prosegue senza sosta anche la crisi dell’estrema destra AFD. Il consenso medio di marzo del partito guidato da Frauke Petry è precipitato al 9.6%, quasi un punto in meno rispetto a febbraio e più di 4 rispetto a settembre. E secondo alcuni istituti – come Forsa ed Allensbach – l’AFD precipiterebbe addirittura al 7%, il dato peggiore dell’ultimo anno e mezzo.
Per i partiti più radicali, dunque, quella da trascorrere sino a settembre potrebbe essere soprattutto una snervante attesa. Rappresentata da una lotta contro il “voto utile” – già visto in azione in Olanda – che potrebbe rendere sempre più difficile arginare l’emorragia di consensi.