Elezioni Serbia: chi sono i candidati in corsa?
da Belgrado – Domenica 2 Aprile si svolgeranno in Serbia le elezioni per il Presidente della Repubblica. Si tratta delle quarte elezioni in appena 5 anni. Le seconde presidenziali dopo quelle del 2012. Ad essere eletto presidente fu Tomislav Nikolić del Partito Progressista Serbo dell’attuale Primo Ministro e candidato Aleksandar Vučić.
Questa tornata elettorale ha mostrato l’enorme spaccatura tra gli schieramenti politici; ben 11 i candidati. Da un lato Vučić, che negli anni ha concentrato su di sé un enorme potere, controllando i mezzi di informazione e costruendo un forte intreccio con i più grandi imprenditori serbi dalla provenienza spesso dubbia. Dall’altro un’opposizione profondamente divisa incapace di trovare un unico candidato in grado di limitare lo strapotere del premier.
Elezioni Serbia: chi sono i candidati in corsa?
Aleksandar Vučić
Ministro dell’informazione durante il governo Milosevic. È riuscito a riciclarsi e a presentarsi come il “nuovo” in grado di portare stabilità e progresso nel paese. Trasformatosi da ultra-nazionalista in europeista ha portato avanti una politica estera ambigua. Al convinto sostegno all’adesione all’Ue ha contrapposto un’apertura costante alla Russia, concretizzatasi ad esempio nel rifiuto di applicare le sanzioni verso il Cremlino e con la visita a Mosca di pochi giorni fa.
Saša Janković
Ex ombudsman di Belgrado, viene considerato come il principale antagonista a Vučić. La sua campagna elettorale è stata caratterizzata da una forte critica al primo ministro, accusato di essere un “dittatore” sotto finte vesti democratiche. La sua idea di democratizzazione del paese sembra raccogliere consensi soprattutto nei giovani istruiti e nella classe media belgradese, mentre resta ancora poco conosciuto nelle zone rurali del paese.
Luka Maksimović
Ad animare la campagna elettorale ci ha pensato un comico “demenziale” altrimenti conosciuto come Ljubiša Preletačević “Beli”. Il suo unico obiettivo è la ridicolizzazione del sistema politico serbo e dei suoi protagonisti. Con il suo fare irriverente potrebbe spingere al voto molti di coloro che non si riconoscono in nessuno schieramento e che considerano la politica un covo di faccendieri.
Vuk Jeremić
Durante la sua carica di Ministro degli Esteri tra il 2007 e il 2012, il Kosovo ha dichiarato la propria indipendenza e la Serbia è stata ufficialmente riconosciuta come paese candidato all’adesione. Ha ricoperto per un anno la carica di Presidente dell’Assemblea Generale dell’ONU. Gode ancora di un certo sostegno soprattutto tra i moderati e quello che rimane dell’area socialdemocratica serba.
Vojislav Šešelj
Presidente del Partito Radicale Serbo, è stato incriminato per crimini di guerra e assolto dopo oltre dieci anni. Šešelj rappresenta la parte più nazionalista e di estrema destra della società. Il suo programma si basa sull’unificazione di tutti i popoli serbi (compresi quelli di Bosnia e Montenegro), sull’assoluta contrarietà all’adesione all’Ue e a qualsiasi collaborazione con la NATO, mentre sostiene una stretta alleanza con la Russia e con i partiti nazionalisti europei, come il Front National.
Elezioni Serbia: chi è il favorito?
Secondo tutti i sondaggi Vučić dovrebbe vincere già al primo turno con una forbice di voti tra il 50-56%. Ma non sono escluse sorprese visto le tante variabili di questa campagna elettorale. Per il secondo posto, e quindi per un eventuale ballottaggio, la sfida è tra Janković (9-15%) e il comico Maksimović (7,5-12%). Un po’ più staccati sarebbero Jeremić (7-9%) e Šešelj (5,5-9%). Sotto il 3% tutti gli altri candidati.
Marco Siragusa