Sondaggi politici, Unione Europea: allargamento a Est fu giusto o sbagliato?

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Sondaggi politici, Unione Europea: allargamento a Est fu giusto o sbagliato?

L’Unione Europea è arrivata a contare fino a 28 Stati Membri (a breve 27, con l’uscita del Regno Unito). Fino ai primi anni 2000, però, l’Unione ne contava meno della metà. Nel giro delle ultime due decadi, dopo la stabilizzazione dei Paesi in orbita sovietica, si è optato per l’ampliamento dell’Unione a Est. Una scelta che già al tempo (tra 2004 e 2007) fece discutere molto.

L’istituto demoscopico SWG, attraverso un sondaggio con metodo misto CATI – CAWI, l’opinione su quella scelta. Anche se sono passati un po’ di anni, il tema ritorna costantemente nel dibattito politico; sull’ Europa a due velocità, o sul vantaggio eccessivo concesso ai Paesi dell’Est. Ecco come si è espresso il campione

Sondaggi politici SWG, Unione Europea: solo per il 18% fu decisione giusta e necessaria

Una minoranza degli intervistati ritiene che la scelta adottata dall’UE fosse giusta e necessaria. A rispondere in questa maniera è il 18%, meno di un quinto del campione. Con una percentuale pressoché uguale, si considera che tale azione politica sia stata tendenzialmente giusta, ma che abbia favorito solo la Germania.

Nel complesso, quindi, un 36% si definisce favorevole all’integrazione, ma solo una metà la considera positiva in tutti gli aspetti. Un elemento che va tenuto in considerazione per definire i tratti dell’euroscetticismo.

Sondaggi politici SWG, Unione Europea: per il 30% fu integrazione affrettata

La risposta maggiormente gettonata non considera una negatività a priori della scelta adottata; tuttavia, sì è stato un allargamento eccessivamente affrettato. A rispondere in questa maniera è il 30% del campione. I Paesi dell’Est Europa presentavano (e presentano tuttora) livelli di benessere economico decisamente inferiori rispetto alla media comunitaria; inoltre, la scarsa traiettoria democratica pone in essere una differenza sul pensiero del sistema politico.

Per un 17%, la scelta di allargare ai Paesi dell’Est è stato un errore a priori. Le motivazioni per tale risposta possono essere molteplici. Dall’eccessiva disuguaglianza economica, fino alla percezione di un contrasto identitario troppo marcato. Una buona parte di coloro che rientrano nella categoria di eurofobi (contrari sia al progetto che alla traiettoria comunitaria) dovrebbero aver marcato questa risposta.

Sondaggi politici SWG, Unione Europea: un altro 17% non sa cosa rispondere

Infine, un 17% del campione di SWG non sa esprimersi in merito. Il tema è molto complesso ed è una percentuale alta ma più che normale, per una domanda politica come quella posta dall’istituto demoscopico. Nel complesso, le percentuali rilevano quelle fratture e divisioni visibili quotidianamente tra sostenitori dell’integrazione, eurocritici e reazionari.