Movimento 5 Stelle: Davide Casaleggio, il leader ombra che sfida Renzi
Casaleggio jr. ha scelto il salotto di Lilli Gruber per la sua prima intervista. Ma chi è Davide? Il figlio di Gianroberto e delfino dello stesso Beppe Grillo, da molti considerato l’erede del M5S. Nato a Milano nel 1976, Davide è il presidente della Casaleggio Associati e fondatore della piattaforma Rousseau. Laureato alla Bocconi in Economia Aziendale, è autore di due volumi ‘I modelli dell’e-business’ (Hops) e ‘Tu sei Rete’ (Casaleggio Associati).
Movimento 5 Stelle: Davide Casaleggio, leader ombra?
Intervistato da Lilli Gruber, si presenta così, cercando di smentire le voci che lo vedono come ‘capo’ del M5s: “Il mio obiettivo non è sostituire mio padre ma aiutare il M5S” – ha precisato “io aiuto Beppe Grillo ma anche tutto il Movimento per il sistema di supporto, per le decisioni in rete, per le funzionalità di Rousseau. Su questo cerco di dare il mio apporto”. Davide sarebbe quindi il ‘custode’ dell’associazione Rousseau che si occupa del M5S, mentre la Casaleggio Associati: “si occupa di strategie di rete ed ha donato al Movimento la piattaforma Rousseau che si occupa poi del blog 5 Stelle e di tutta la comunicazione”. Lui, invece, non si occuperebbe della sfera politica: “questo tema lo sto lasciando ad altri”.
Un passo indietro quello di Davide, anche se per molti Davide sarebbe il leader ombra del movimento. Rispondendo alle domande della Gruber, Casaleggio jr. ha mostrato di avere idee molto chiare sul percorso politico da seguire: dall’idea di un nuovo sviluppo economico al reddito di cittadinanza, alla scelta della classe dirigente M5S.
Movimento 5 Stelle: Grillo necessaria figura di garante
Sulla selezione della classe dirigente, Casaleggio precisa: “il M5S sta lavorando sulla classe dirigente, ha già ottenuto ottimi risultati. Stiamo ottimizzando nuovi modelli per sceglierla”. Sulla questione lavoro, alla domanda su quale tipo di modello sia il riferimento del M5S, Casaleggio ha spiegato così la sua visione: “Se il M5s andrà verso il neoliberismo o la socialdemocrazia? Queste etichette di strutture passate credo non siano più applicabili al futuro. Etichettare il futuro con un’etichetta del passato non è più possibile”.
L’unica certezza è per ora il reddito di cittadinanza, da sempre uno dei cavalli di battaglia dei grillini: “La prima cosa che bisogna fare è investire in ricerca e sviluppo. L’altra sfida importante è quella di riuscire a mettere anche in Italia il reddito di cittadinanza”. Come finanziarlo? “Inizierei a tagliare vitalizi e pensioni d’oro. Sono state presentate anche le coperture in Parlamento”.
Sul ruolo di garante di Beppe Grillo invece non sembrano esserci dubbi e Casaleggio lo ha spiegato facendo riferimento alle ultime vicende interne del movimento: “A Genova Grillo ha evitato danni. In un movimento così aperto è necessaria una figura di garante e quindi è giusto che intervenga nei momenti in cui ritiene che le scelte che vengono condotte possano creare danno. Questo è uno dei casi. E per le contestazioni parliamo dello 0,2% dei casi, per oltre il 99 la democrazia diretta funziona”. Non manca la stoccata a al Partito Democratico e all’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi: “Renzi ha perso un referendum su cui ha scommesso la sua vita politica. Il 60 per cento degli italiani gli ha detto di No ed è rimasto. Quindi mi sembra poco credibile. A me, invece, piacerebbe parlare con persone credibili”.