Sondaggi elettorali Francia, l’analisi: ecco i punti deboli (e quelli di forza) di Marine Le Pen
Sondaggi elettorali Francia, l’analisi: ecco i punti deboli (e quelli di forza) di Marine Le Pen
Mancano ormai solo due settimane al primo turno delle elezioni presidenziali in Francia, previsto il prossimo 23 aprile. Una tornata che – salvo colpi di scena – dovrebbe ufficializzare l’accesso al ballottaggio di Marine Le Pen ed Emmanuel Macron, stando all’analisi degli ultimi sondaggi elettorali.
Le ultime rilevazioni vedono i due candidati avanzare a braccetto – tra il 23 ed il 26% dei voti validi – verso il secondo turno del 7 maggio. Uno scenario confermato da tutti i principali istituti demoscopici transalpini. I quali dunque non danno alcuna speranza ad un Benoit Hamon (Partito Socialista) sempre più in crisi. Ma lo stesso vale anche per il candidato gollista François Fillon e quello della sinistra radicale Jean-Luc Mélenchon. Che pur considerati in crescita da diversi istituti – come per esempio Odoxa ed Elabe – non sembrano in grado di scalfire il duopolio Macron-Le Pen.
Évolution des intentions de vote au premier tour de l’élection présidentielle : vers un match à 4 ? #Presidentielle2017 pic.twitter.com/XHP3812oNl
— ELABE (@elabe_fr) 6 aprile 2017
Le 1er tour et les évolutions #Presidentielle2017 @dentsuaegis @LePoint pic.twitter.com/tLXumtT4H2
— Odoxa (@OdoxaSondages) 7 aprile 2017
Dinanzi ad uno scenario abbastanza consolidato emergono nuovi interrogativi. I maggiori riguardano indubbiamente la leader del Front National (FN). Ovvero: su cosa può puntare Marine Le Pen per riuscire a conquistare l’Eliseo, a 15 anni di distanza dal tentativo (fallito) dal padre Jean-Marie?
Le rilevazioni condotte quotidianamente dall’istituto IFOP permettono di analizzare in maniera dettagliata le intenzioni di voto dell’elettorato francese. Ciò, nelle scorse settimane, ci ha già permesso di ipotizzare quale potrebbe essere l’orientamento dell’elettorato socialista. Nonché quale potrebbe l’identikit dell’elettore medio di Macron. Ma cosa si può dire a proposito di Marine Le Pen?
Uno dei punti di forza della leader del FN potrebbe essere la capacità di consolidare una buona base di elettorato fidelizzato. Stando all’analisi IFOP, infatti, l’85% del suo elettorato è sicuro di votarla al primo turno. Un dato che rappresenta ormai da settimane il valore più alto tra i principali candidati all’Eliseo. E che rappresenta un punto a favore della Le Pen nella battaglia a distanza con Macron. Il consenso per l’ex ministro resta infatti ancora abbastanza fluido: solo il 62% di coloro che ad oggi lo ritengono la prima scelta sono sicuri di andarlo a votare tra 2 settimane.
Tuttavia, alla leader del FN la fidelizzazione non basta. La conventio ad excludendum che colpì suo padre Jean-Marie nel 2002 potrebbe riproporsi al ballottaggio del 7 maggio, tarpandone i sogni di gloria. Non a caso, il trend degli ultimi sondaggi continua a vedere Macron ancora avanti mediamente di una ventina di punti. A chi potrebbe rivolgersi dunque la Le Pen, per irrobustire il proprio consenso e rimettere in discussione un risultato che sembra già scontato?
.@Fiducial @ParisMatch @sudradio @itele @JLMelenchon M.#LePen dépasse pour la première fois la barre de 40% des intentions de vote au second tour pic.twitter.com/qX0Ui7E2qr
— Ifop (@IfopOpinion) 7 aprile 2017
Sondaggi elettorali Francia: classi agiate ed operai, croce e delizia per Le Pen
Una fetta di elettorato in cui la leader del FN è piuttosto forte riguarda, come già sottolineato nelle scorse settimane, la classe operaia. La Le Pen sembra infatti in grado di intercettare un elettorato deluso dalla sua storica area di riferimento – quella socialista – e scarsamente attratto dal profilo moderato di Macron.
Secondo IFOP, ben 4 operai su 10 voterebbero Le Pen al primo turno. Un dato che crescerebbe sino al 60% in un ipotetico duello con Macron al ballottaggio. Ma che evidentemente non basta, ad oggi, per scontare il gap accusato dalla leader del FN nelle classi più agiate. Infatti, ad oggi 3/4 dell’elettorato più “ricco” le preferirebbe Macron.
Sembra in crescita invece l’appeal della Le Pen tra i pensionati. A preferirla a Macron sarebbe il 43% di loro, un dato di oltre 10 punti superiore al valore registrato appena 2 settimane fa. Da questo punto di vista, la Le Pen potrebbe battere il ferro finché è caldo, corteggiando soprattutto l’elettorato vicino al centrodestra gollista. Infatti, i pensionati rappresentano uno dei punti di forza del consenso di François Fillon in vista del primo turno del 23 aprile. Una cospicua fetta di elettori che, dunque, al secondo turno sarà quasi certamente orfana di un candidato ufficiale.
Sondaggi elettorali Francia, il paradosso: Le Pen bene a sinistra ma meno nel centro-destra
Da questo punto di vista, però, il problema principale della Le Pen resta la capacità – insufficiente ad oggi – di convincere l’elettorato gollista. Stando ad IFOP, infatti, ad oggi meno della metà degli elettori gollisti la voterebbe al secondo turno. Non va meglio se si fa un passo indietro a 5 anni fa e si opera un parallelo con Nicolas Sarkozy. Il trend evidenzia una radicalizzazione dell’elettorato di destra che tuttavia non basta per conquistare l’Eliseo. Ad oggi, un elettore su 8 di coloro che optarono per Sarkozy al primo turno del 2012 si sposterebbe sulla Le Pen in vista della tornata del 23 aprile. Ma in un ballottaggio contro Macron il 60% dell’elettorato di Sarkò preferirebbe il leader di En Marche!.
Sembra più efficace invece l’idea di intercettare il voto di protesta nei settori più a sinistra dell’elettorato. Un dato che sembra paradossale ma solo sino ad un certo punto, specie dopo aver analizzato lo scenario relativo alle intenzioni di voto della classe operaia. Nello specifico, a preferire la Le Pen a Macron potrebbe essere addirittura 1/5 degli elettori della sinistra radicale e circa 1/10 dell’elettorato socialista ed ecologista.
Tuttavia, ciò potrebbe non bastare dinanzi allo scarso appeal nei confronti degli elettori centristi e moderati. A preferire Macron potrebbe essere – oltre al 58% di elettorato gollista – anche la quasi totalità degli elettori del MoDem di François Bayrou, che ha deciso di appoggiare ufficialmente l’ex ministro già dal primo turno. Ma anche quasi il 90% dei simpatizzanti dell’UDI, che al primo turno ha annunciato il proprio sostegno a Fillon.
Sondaggi elettorali Francia: il gap geografico
Dal punto di vista geografico, un’altra fascia di elettorato in cui la Le Pen sembra in crescita è quella delle aree rurali. Qui la leader del FN si conferma forte già al primo turno, raccogliendo il 31% dei consensi. Ma riesce negli ultimi giorni a crescere e sopravanzare Macron anche al ballottaggio, arrivando addirittura al 52%.
Ma anche qui la coperta resta ancora troppo corta. Infatti, resta decisivo il gap registrato nelle aree urbane ma soprattutto nell’agglomerato della metropoli parigina. Dove Macron è ancora la prima scelta per addirittura 3 elettori su 4.