Elezioni Francia, le mappe sul voto del 2012, cosa cambierà ora?

Pubblicato il 10 Aprile 2017 alle 13:37 Autore: Gianni Balduzzi
elezioni francia

Elezioni Francia, le mappe sul voto del 2012, cosa cambierà ora?

Le elezioni in Francia si avvicinano. Il primo turno sarà il 23 aprile prossimo, e c’è molta attesa per una sfida che per molti versi si differenzia molto da quelle del passato.

Infatti è altamente probabile che non saranno un candidato della sinistra socialista e della destra gollista a confrontarsi al secondo turno. Bensì Marine Le Pen del Front National, e Macron, liberale centrista fuoriuscito dal partito socialista.

Anche se destra interesse l’ascesa nei sondaggi di Melenchon, della sinistra radicale, che sta cannibalizzando i voti del socialista Hamon.

E’ importante allora per meglio capire le future elezioni osservare le mappe su quelle del 2012. Per poter effettuare un confronto tra due tornate elettorali che saranno piuttosto differenti.

Il sito molto dettagliato Worldelections offre molte mappe sull’argomento.

Vediamole.

Elezioni Francia, Sudovest di sinistra, Centro-Nord a destra FN a Est

Nel 2012 la sfida fu classica, il presidente uscente di destra, Sarkozy, sfidato e infine battuto dal candidato socialista Hollande.

Il FN non riuscì a vincere quasi nessun dipartimento, con il suo pur buono 17,89%, se non uno in Provenza.

Per il resto il Paese si divise secondo linee tradizionali ma interessanti. Come si vede il centrodestra prevale nell’Est, più industriale e ricco, e in una fascia che va dalla Loira all’Alsazia, includendo la parte Ovest dell’area parigina. Non a caso la zona più benestante, da cui proveniva Sarkozy.

I socialisti hanno vinto nel Sud Ovest in particolare nel Limousin e nell’area pirenaica, tra le regioni più rurali e povere, ma anche nel Nord, a Lille e dintorni, zona industriale e con crisi occupazionale.

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Si capisce meglio confrontando le mappe del consenso per il tre principali candidati.

Hollande trionfa nel Limousin, appunto, ma anche nella gran parte di Parigi, nelle zone più radical chic nell’Est della città e nelle periferie più impoverite, e nella gran parte delle città, come anche Lione o il Nord di Marsiglia.

E in Bretagna, una volta baluardo centristra.

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Sarkozy aveva i propri feudi in Alsazia, in Normandia, nell’Ovest parigino, nei quartieri più benestanti delle città, sulle Alpi. E ancora nella ultra-conservatrice Vandea e Auvergne. Si tratta di una divisione molto tradizionale. Rispetto ai tempi di De Gaulle e Mitterand la destra perde consenso a Parigi e nell’Ovest, ma va un po’ meglio in alcune zone di provincia.

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Elezioni Francia 2012, il terzo incomodo

C’era il terzo incomodo, però, che adesso è protagonista. Marine Le Pen.

Che nel 2012 raccolse più voti nella zone classicche del FN, come la Provenza e la Costa azzurra, dove già il padre spopolava, ma guadagnando spazi a Nord. Non a caso il Nord e la Picardie sono tra le aree più colpite dalla disoccupazione.

Male invece nelle città Marsiglia esclusa. Malissimo a Parigi. Questo è un classico delle forze populiste europee. Che riescono a fare benissimo nelle periferie e nei sobborghi ma non in città dove la popolazione è più istruita.

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Vedremo come la sfida del 23 aprile rivoluzionerà questi schemi che appaiono consolidati

L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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