E’ l’immunità per i senatori a tenere banco nel dibattito politico. Ieri l’esponente della Lega Nord, Roberto Calderoli, aveva chiesto di toglierla a tutti i parlamentari. Ma per il governo la discussione “non è centrale”. Ad affermarlo in un’intervista a Repubblica è il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, “Il governo aveva fatto la scelta opposta – rivela il ministro – In commissione, viste anche le maggiori competenze di Palazzo Madama, molti hanno chiesto di mantenere l’immunità. E alcuni costituzionalisti condividono. Mi dispiacerebbe comunque se questa sensibilità assolutamente legittima offuscasse la portata di questa riforma”. Anche per la vicesegretaria del Pd, Debora Serracchiani, “l’immunità per i senatori è la proposta dei relatori, la ratio credo sia quella di equiparare le guarentigie dei senatori a quelle dei deputati, tuttavia nel dibattito parlamentare si approfondirà la questione”.
Intanto il M5S si prepara all’incontro di mercoledì con il Pd. “Se hanno accettato di vederci è per trattare. Noi non abbiamo messo paletti: partiamo da un impianto, aspettiamo che ci facciano le loro proposte” dice in un’intervista al Corriere della Sera il vicepresidente grillino della Camera, Luigi Di Maio, secondo il quale la riforma del Senato e del Titolo V è “un accordo che non esiste Paolo Romani lo ha smentito, credo che ci siano tutti i margini per migliorare lo status attuale”. E a confermare che nulla è stato ancora deciso è il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta: “Finora tutte le modifiche al Patto del Nazareno sono state proposte e imposte da Renzi, a cominciare dalla legge elettorale. Anche sulla riforma del Senato il premier aveva scritto un testo senza concordarlo, l’esito finale dipenderà da quello che succede nel Paese. Può cambiare il clima nel Pd e nel Paese”.