Mappe, dove si abortisce di più in Europa
Mappe, dove si abortisce di più in Europa
Rimane un tema caldissimo, scottante anche in Italia con le polemiche per esempio sugli obiettori di coscienza; che ormai sono la maggioranza tra i ginecologi.
Anche nel resto del mondo tuttavia è un argomento sempre presente nelle campagne elettorali e negli scontri ideologici. Stiamo parlando dell’aborto.
Su http://www.johnstonsarchive.net sono presenti mappe che rappresentano quanto vi si ricorra nel mondo e in Europa.
Le differenze tra Paese e Paese in effetti appaiono molte e interessanti. Dipendono sia dalle differenti culture, sia dalle legislazioni più o meno rigide, sia però anche dalla situazione economica e sociale.
Mappe, record di aborti in Russia, ai minimi in Polonia
Osservando la mappa subito salta all’occhio il dato delle aree in cui vi è la percentuale inferiore di aborti per gravidanza. Si tratta di Polonia, Irlanda, Bosnia, Kosovo, in cui per motivazioni religiose il ricorso all’interruzione di gravidanza è minore, sotto l’8%, sotto il 2% in Polonia. Sono naturalmente importanti anche le leggi molto restrittive. Per esempio in Polonia e Irlanda l’aborto è permesso solo per motivi gravissimi, a differenza che in altri Paesi.
Anche l’Austria però si pone tra gli Stati in cui si abortisce solo tra il 2% e il 5% delle gravidanze.
Al contrario in Paesi come Russia, Estonia, Ungheria, Romania, si è tra il 30% e il 50%.
Certo si tratta di Paesi più laici, ma non basta questo a spiegare tali enormi differenze. In cui conta invece anche il livello di degrado socio-economico in cui larghe fasce della popolazione si trovano in questi Paesi.
In Italia la percentuale è tra il 15% e il 20%, come Spagna, Portogallo, Turchia. Più o meno a metà strada tra Francia, Regno Unito, Svezia, Norvegia, tra 20 e 30%, e Germania, Svizzera, Paesi Bassi e Belgio, tra 11% e 15%.
Certo, all’interno dei Paesi vi sono a loro volta differenze regionali. Nel nostro Paese per esempio c’è un ricorso minore in Sicilia. E maggiore tra Emilia Romagna e Toscana.
Con una tendenza però al calo nel corso degli anni