“Sblocca Italia”: un miliardo di euro in arrivo dal governo
Un miliardo di euro per lo “Sblocca Italia”. Questa, secondo indiscrezioni, la cifra stanziata dal governo e dal ministero delle Infrastrutture, per finanziare il decreto che a fine luglio dovrebbe approdare in Parlamento. Era stato lo stesso Renzi, nei primi giorni dopo l’insediamento a Palazzo Chigi, a rivolgere l’invito in una lettera ai sindaci di tutta Italia: “individuate una caserma bloccata, un immobile abbandonato, un cantiere fermo, un procedimento amministrativo da accelerare” aveva scritto il premier, promettendo di sbloccare il completamento, e in alcuni casi avviare la realizzazione, di opere rimaste incompiute o ancora da cantierare. E, in questi mesi, i sindaci di tutta la penisola hanno risposto, segnalando la necessità non solo di recepire risorse mancanti ma anche di semplificare, in alcuni casi, i passaggi burocratici. Una lista ufficiale delle opere ancora non c’è. Il provvedimento nemmeno. È allo studio del ministero guidato da Maurizio Lupi, infatti, un elenco di opere e relativi finanziamenti da stanziare che dovrebbe confluire in un decreto che l’esecutivo dovrebbe approvare a luglio. L’incertezza sui tempi c’è e la conversione da parte del Parlamento rischia di rendere operativo il provvedimento solo dopo l’estate, data la pausa agostana di Camera e Senato e l’ingorgo istituzionale che potrebbe crearsi visto che deputati e senatori in quel periodo saranno già impegnati nella conversione di altri due provvedimenti.
Nel frattempo, il governo e il ministero vagliano le richieste arrivate da tutta Italia. In cima alla lista, Roma Capitale con il record di interventi richiesti: sedici in tutto, fra cui il completamento della metro C per le tratte Colosseo-Piazza Venezia e Città dello Sport -Tor Vergata, fino al Campidoglio. Torino ha chiesto, invece, 25 milioni di euro per il completamento della copertura del passante ferroviario e lo spostamento di 28 milioni di euro dalla linea 2 alla linea 1 della metro, il cui cantiere è bloccato da diverso tempo a causa del fallimento della ditta appaltatrice. A Napoli De Magistris ha chiesto interventi per le periferie: dallo sblocco dei fondi per il porto di Vigliena a San Giovanni a Teduccio, a quelli per la scuola materna di Camaldoli e il poliambulatorio di Pianura. Senza dimenticare gli svincoli autostradali e l’abbattimento delle Vele a Scampia. Non molto lontano, a Salerno il sindaco De Luca vorrebbe l’ammodernamento del raccordo autostradale per Avellino. Richiesta collettiva, invece, quella arrivata da 51 sindaci del distretto di Catanzaro, che chiedono lo sblocco della diga sul Melito. Altri sindaci, stavolta in Veneto, hanno segnalato la necessità dello sblocco di fondi per il prolungamento a nord dell’autostrada del Valdastico – A31. Fondi per la terza corsia dell’A11, prolungamento della tramvia e altri interventi, invece, le richieste avanzate dal comune di Firenze. Soldi e ulteriori fondi, invece, a Bologna per il completamento della stazione dell’Alta velocità. Senza dimenticare la salvaguardia del patrimonio culturale: Ferrara chiede, infatti, risorse per recuperare il complesso benedettino quattrocentesco di San Benedetto.
Centinaia di migliaia, dunque, gli interventi e le segnalazioni arrivate da tutta la penisola. Al momento, il governo avrebbe disposto nella bozza di decreto l’intervento immediato sulle linee ferroviarie ad Alta Velocità Napoli-Bari e Brescia-Padova. Priorità anche al riordino delle autorità portuali, al piano nazionale per la logistica, e alla fusione tra Motorizzazione e Pubblico registro automobilistico. Tutti interventi, questi, già contenuti nel decreto Madia sulla Pubblica amministrazione.
Carmela Adinolfi