Sondaggi elettorali Regno Unito: Conservatori nettamente in testa
Sondaggi elettorali Regno Unito: Conservatori nettamente in testa
Le elezioni anticipate come mezzo per consolidare la Brexit? Difficile essere in disaccordo. La scelta del premier britannico Theresa May di anticipare la chiusura della legislatura per “passare all’incasso” sembra poter essere una strategia decisamente efficace, stando all’analisi degli ultimi sondaggi elettorali condotti nel Regno Unito.
Il premier che ha preso il posto di David Cameron dopo il referendum che ha sancito l’uscita britannica dall’Unione Europea dunque alza la posta. E lo fa annunciando elezioni anticipate per il prossimo 8 maggio, ovvero tra poco meno di 20 giorni. Un lasso di tempo decisamente ristretto. Probabilmente fin troppo per le speranze di rimonta dei Laburisti.
Sondaggi elettorali Regno Unito: volano i Conservatori
Secondo l’ultima rilevazione condotta da YouGov, i Tories sarebbero avanti di oltre 20 punti. Il sondaggio – svolto prima di Pasqua, e dunque anche prima dell’annuncio di elezioni anticipate – vede il partito della May accreditato del 44%, 2 punti in più rispetto alla precedente rilevazione e ben 8 in più rispetto al trionfo di 2 anni fa. Trend esattamente opposto per il Labour, che cede 2 punti e scende al 23%, lontanissimo dai Conservatori. Ancor più netto per Corbyn e soci è il passo indietro rispetto al voto del 2015: -7%.
Dietro risulterebbero in doppia cifra sia i liberaldemocratici che i populisti di destra. I Lib-Dem sono accreditati del 12%, con un passo avanti di un punto. Arretra invece l’UKIP di Nigel Farage, che ora si attesterebbe al 10%. Rispetto a 2 anni fa sembra invece in crescita anche il Partito Nazionale Scozzese (SNP). La formazione guidata da Nicola Sturgeon, tra le più insofferenti dinanzi alla Brexit – tanto da auspicare un nuovo referendum per l’uscita della Scozia dal Regno Unito – si attesterebbe infatti al 6%, perdendo però 2 punti rispetto all’ultima rilevazione.
La rilevazione certifica dunque quanto ipotizzato dalla May? Stando ai dati YouGov, sì. Infatti, il 58% di coloro che votarono per il “Leave” sembra orientato a dare il proprio voto ai Tories. Inoltre, a votare per i Conservatori potrebbe essere oltre il 30% di coloro che nel 2015 scelsero l’UKIP. Il partito di Farage infatti, stando alla rilevazione dell’istituto demoscopico, perderebbe 2 punti rispetto a 2 anni fa. E poco meno del 60% degli elettori è disposto a riconfermare il sostegno concessogli nel 2015.
Sondaggi elettorali Regno Unito: il Leave e la crisi dei Laburisti
Ma il vento a favore dei Tories è confermato anche dall’atteggiamento di fondo dei britannici rispetto alla Brexit. Ad un anno dal referendum, la maggioranza relativa degli elettori (45%) è ancora convinta che il “Leave” sia stato la scelta giusta. Ed a pensarla così sono ben 2 elettori su 3 del Partito Conservatore.
Si conferma invece decisamente in crisi di identità e leadership il partito Laburista. La figura di Jeremy Corbyn continua a suscitare scarso entusiasmo. Solo il 14% dei britannici pensa che possa essere un premier migliore della May, mentre addirittura il 50% la pensa in maniera opposta, preferendo l’incumbent. Inoltre, il consenso laburista sembra poter incassare un deciso smottamento a destra. Infatti, quasi 1/4 di coloro che sostennero Corbyn e soci nel 2015 è pronto a dirigere il proprio consenso verso Lib-dem o addirittura Tories. Dati che certificano la bocciatura dell’elettorato nei confronti di un partito incapace di prendere una posizione netta nella fase post Brexit. E che rafforzano ancor di più la strategia della May di ricorrere al voto anticipato. Per ottenere una vera e propria investitura popolare, dopo il drammatico passaggio di consegne di un anno fa.
(immagini e dati: YouGov)