Sondaggi elettorali SWG, Movimento 5 Stelle ancora in calo, avanza il PD
Che sia l’effetto delle prossime primarie PD in cui c’è già un annunciato vincitore? Oppure è il reflusso del boom grillino seguito alla sconfitta delle proposte referendarie del 4 dicembre.
E d’altra parte l’eco mediatica dello scandalo CONSIP si sta spegnendo, anzi con la rivelazione di una possibile manipolazione delle intercettazioni.
Questa forse la lettura dei dati del sondaggio SWG di oggi, che vede un Movimento 5 Stelle in calo e un PD in crescita. Tanto che il vantaggio democratico si è allargato ulteriormente.
Lo ricordiamo, SWG svolge le proprie rilevazioni con metodo CATI/CAMI/CAWI con 2 mila interviste.
Un altro elemento è il piccolo calo del centrodestra, che nelle ultime settimane secondo diversi istituti era dato in ascesa. Tanto da apparire come prima forza, se unita.
Non va bene neanche la sinistra radicale, con MDP che entrando in ombra mediatica è sempre più in calo.
Ma vediamo i numeri
Sondaggi elettorali SWG, il Pd cresce di 7 decimi in una settimana
Il divario tra PD e Movimento 5 Stelle cresce dal 0,1% al 1,3%, grazie alla crescita del 0,7% del partito di Renzi che ha raggiunto il 28,8%. E il calo del Movimento 5 Stelle di mezzo punto, che lo ha portato al 27,5%
Nel frattempo in calo Forza Italia a uno dei livelli più bassi finora, l’11,1%, con un calo dello 0,8% rispetto a 7 giorni fa. La Lega Nord sale del 0,3% al 12,9%, ma non compensa quanto perso dal partito di Berlusconi. Piuttosto stabile Fratelli d’Italia al 4,5%. In totale quindi centrodestra agli stessi valori del PD, 28,8%, ma con un decremento del 0,6%.
MDP perde un altro mezzo punto. Sembra che il progetto di creazione di una forza a sinistra alternativa al PD non stia andando come sperato. Ora è solo al 3,4%, lo 0,5% sopra Sinistra Italiana, pressochè stabile al 2,9%. Rifondazione Comunista rimane all’1%.
Stabile anche Alternativa Popolare di Alfano ben al di sopra della soglia di sbarramento al 3,5%.
Da segnalare il dato importante di un calo di chi non vuole esprimersi, dal 38% al 36,6%. Probabile che alcune di queste preferenze vadano al PD, e siano ex elettori democratici astenuti in altri sondaggi.