Mappe, in quali Paesi viene offerta una sigaretta ai 13enni dalle industrie del tabacco. C’è anche l’Italia
Mappe, in quali Paesi viene offerta una sigaretta ai 13enni dalle industrie del tabacco. C’è anche l’Italia
In Occidente da diversi anni è guerra aperta al tabacco. Leggi restrittive, soprattutto sul consumo nei locali e in alcuni luoghi pubblici si sono susseguite. E del resto quando vi è da fare cassa in occasione di manovre e manovrine uno degli strumenti preferiti è la tassazione sul tabacco. Di cui lo Stato italiano però ha ancora il monopolio, in palese conflitto di interesse quindi.
I risultati sono misti, buoni nei Paesi anglosassoni, dove la percentuale di fumatori è scesa di molto negli anni; meno in Italia dove soprattutto tra gli adolescenti l’amore per le sigarette fa fatica a scemare.
In ogni caso ormai vi è il limite dei 18 anni per poter acquistare un pacchetto di sigarette. E soprattutto è vietata ogni pubblicità, di qualunque tipo.
Non stupisce allora che le multinazionali del tabacco si rivolgano ai Paesi in via di sviluppo per trovare nuovi mercati. Ai Paesi emergenti dove fino a oggi anche per motivi economici vi erano pochi consumatori, ora in rapida crescita.
E il modo migliore per fidelizzare un futuro fumatore è agganciarlo da adolescente. Per questo è d’uso avvicinare ragazzini tra i 13 i 15 anni e offrire loro una sigaretta. Avviene in molti più Paesi di quanto si pensi.
Come mostra una mappa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
Mappe, Sudamerica target maggiore della strategia delle industrie del tabacco verso i teenager
Come si osserva dalla mappa è il Sudamerica il continente in cui è capitato a più 13-15 enni di ricevere una sigaretta gratis in forma promozionale.
Spesso fuori dai locali di ritrovo, o per strada, questi ragazzini vengono avvicinati da promoter delle aziende del tabacco, di pochi anni più grandi. Si individuano i leader, coloro che potrebbero essere da esempio e trascinare altri nel consumo; e si offre loro una sigaretta, sperando nello scatenare un il desiderio di un altro tiro.
I dati si riferiscono solo ai 30 giorni precedenti l’intervista, quindi se valutassimo un intero anno sarebbero molto superiori. In Brasile, Messico, Colombia, Sudafrica, si va oltre il 10%. Ma anche in Polonia e in Grecia in realtà. Sono pochi i Paesi quasi immuni, in cui è capitato a meno del 5% dei ragazzi, tra questi Cina e Iran.
In Occidente questa usanza è meno diffusa, ma non scompare, in Italia per esempio accade a una percentuale tra il 5% e il 7,5%. I genitori lo sapranno?