Truffe ai consumatori: gli Autovelox aumenteranno per fare cassa, allarme Codacons
Nella manovra correttiva dei conti pubblici spunta una norma pro-autovelox. Una misura “che permetterà alle amministrazioni delle grandi città di disseminare le strade di autovelox per fare cassa e coprire i buchi di bilancio”. L’allarme è stato lanciato dal Codacons. L’articolo 61 della manovra, infatti, potrebbe incentivare le città metropolitane a operare in deroga ai vincoli previsti dall’art. 208 del Codice della Strada.
Truffe ai consumatori: l’allarme Codacons
Questo impone di spendere una quota non inferiore a un quarto dei proventi delle multe per interventi di ammodernamento e sicurezza stradale. Insomma, le amministrazioni potranno ricorrere ai proventi delle multe “per autofinanziarsi; pagare gli stipendi ai vigili urbani; realizzare opere stradali, senza alcun limite”. Tutte cose “per le quali i cittadini già pagano le tasse”.
Da sottolineare che da Codacons si rimane “a favore della sicurezza stradale e per multe severe nei confronti di non rispetta i limiti di velocità”. D’altra parte, ha chiarito Carlo Rienzi presidente dell’Associazione, “i Prefetti devono approvare la collocazione degli autovelox solo dove realmente necessario”. Rienzi ha poi assicurato “siamo pronti ad impugnare il provvedimento nelle sedi opportune; allo scopo di evitare che si legittimi la trasformazione degli automobilisti in bancomat”.
Truffe ai consumatori: la situazione in Italia
Con più di 7.043 radar fissi e mobili sulle autostrade, l‘Italia è uno dei Paesi con il più alto numero totale di radar. Francia e Spagna hanno, rispettivamente, 3.324 e 1.800 dispositivi. Polonia (1.059) e Belgio (1.034) i paesi, con meno autovelox. In Italia, quindi, stando ai dati del servizio informazioni sul traffico Coyote, c’è un radar e mezzo ogni 100 chilometri.
L’Italia è anche il paese europeo in cui si è registrato il maggiore aumento delle multe; +976% nel Nord Est, +971% nel Centro, +926% nel Nord Ovest, +921% nel Sud, +896% nelle Isole nell’ultimo triennio. In città come Milano e Napoli, ogni 10 minuti viene elevata una multa.
Come rilevava qualche tempo fa Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei diritti i conti non tornano: “autovelox trappola e limiti spesso e volentieri mal segnalati o per nulla segnalati portano a un’infinità di ricorsi. Quest’ultimi risultano essere sempre più dispendiosi, faticosi e incerti. Appellarsi al giudice di pace richiede un esborso di 43 euro (contributo unificato); nonché di un bel carico di affanni per districarsi nella famosa burocrazia italiana e che spesso e volentieri non sono nemmeno minimamente in grado di assicurare alcuna esenzione dal pagamento della multa. Insomma, tutto sembra portare in un’unica direzione: fare cassa”.