Grillo “Con Renzi rischiamo la bancarotta”
Dopodomani sarà il giorno dell’incontro tra i democratici e i portavoce del Movimento 5 Stelle. Il tema, è noto, sono le riforme. Prima fra tutte quella del Senato. Tuttavia il leader pentastellato, Beppe Grillo, dal suo blog sferra una lunga serie di colpi ai dem, prendendo di mira l’esecutivo guidato dal segretario Pd, Matteo Renzi.
Così si finisce alla “bancarotta”, ammonisce Grillo. Sono 9 i punti che l’ex comico genovese contesta al governo. L’esecutivo non ha una così libera iniziativa, in quanto latentemente diretto dalle istituzioni europee: la Banca Centrale prima di tutte, secondo Grillo. “La ripresa c’è ma non si vede… dal vangelo secondo Draghi”, è la premessa del post “Il governo del fare”, visionabile sul blog beppegrillo.it
L’aumento delle tasse è il cuore dell’articolo: al primo punto, infatti, c’è la Tasi (Tassa sui Servizi Indivisibili), voluta da Renzi. Quindi “l’aumento tassa su rendite finanziarie dal 20% al 26%=risparmi (fatto)”, la “proroga rimborsi Irpef in busta paga>4000 euro”, il che sostanzialmente mette “in difficoltà lavoratori e pensionati, per spese sostenute per mutui-ristrutturazioni-assegni ex coniuge, ecc (fatto). Poi la “revisione degli estimi catastali fino al 100% (in corso)”. Grillo elenca successivamente i ‘successi’ dei governi non direttamente eletti dalla popolazione: “l’aumento delle tasse del passaporto (fatto), l’aumento della tassa dei fondi pensione (fatto) – ed infine – la facoltà di aumentare la tassa di possesso autoveicoli fino al 12% (fatto)”. Infine due ultimi punti ancora in discussione, ma che già fanno tremare le ginocchia a Grillo: sono la “patrimoniale” e la “tassa di successione”.
Il leader dei 5 Stelle considera queste politiche input dei risultati che gli istituti statistici danno all’Italia: “1200 il numero medio dei fallimenti mensili registrato nei primi 5 mesi dell’anno” e “debito pubblico dei primi 4 mesi dell’anno: +78 miliardi”. Entrambi i dati sono conclusi con un sarcastico “olè”. Poi torna all’avvertimento: rischiamo la bancarotta, sostiene Grillo. “Questi dovevano essere i ‘salvatori’. Figuriamoci se ci volevano male”.
Daniele Errera