“L’argomento inamovibile dell’ortodossia fiscale di Angela Merkel (il fiscal compact, ndr) sta per incontrare la forza irresistibile della smania di Matteo Renzi”: è quanto si legge sul Financial Times in un commento dell’editorialista Wolfgang Munchau sulla sfida fra la cancelliera tedesca e il presidente del Consiglio sul futuro dell’Europa. Per il giornalista, Renzi ha in serbo una “agenda unilaterale” per il semestre di presidenza Ue, articolata su tre punti: un rilassamento delle regole fiscali ufficiali, una modifica del fiscal compact, un programma di investimenti comune. “Quasi sicuramente non vedrà il suo primo obiettivo soddisfatto, ma può ottenere quello di cui ha bisogno, un accordo entro la prossima commissione per interpretare le regole fiscali in modo più flessibile”, si legge ancora. Sempre secondo Munchau, Renzi può essere l’ago della bilancia nella nomina di Jean-Claude Juncker a presidente della Commissione Ue. “Questo mette il premier in una buona posizione per ottenere concessioni da ogni futuro presidente”. Nel caso in cui Juncker fosse nominato l’Italia, con gli altri Paesi, potrebbe ottenere prima di tutto più tempo per ridurre il deficit. Uno dei maggiori punti di contatto tra Germania e Italia è rappresentato dagli investimenti. “La Germania deve investire come l’Italia, in infrastrutture, istruzione, reti energetiche, e ricerca e sviluppo”.