Mélenchon è più vicino alla Le Pen? Parola ai test di collocazione
Se ci limitassimo all’usurato schema destra/sinistra, Mélenchon in genere è descritto come di “(estrema) sinistra” e la Le Pen “di estrema destra”; al centro, Macron. Il problema è però che un fantomatico “centro” non ha posizioni esattamente intermedie tra i due, e quindi non si potrebbe considerare un vero e proprio centro. Forse, nel “momento populista”, il centro così come lo conosciamo è tramontato e le posizioni mediane sono rappresentate da altri? Vediamo come ci possono aiutare quattro modelli di collocazione politica.
Political Compass: in economia Mélenchon è più vicino alla Le Pen; ma sul piano sociale è come Macron
Il primo modello che presentiamo è abbastanza noto ed è bi-assiale. Si tratta del Political Compass, rivisitazione della Nolan Chart, che avevamo descritto in modo più approfondito in questo articolo. Sull’asse orizzontale vi è l’intervento pubblico nell’economia, su quello verticale invece l’autoritarismo. Per quanto riguarda quest’ultimo, Mélenchon si collocherebbe sulla stessa altezza di Macron, pur con visioni economiche diametralmente opposte.
Questo grafico descrive Macron come un sostenitore convinto della libertà dei mercati, più di Fillon, mentre Mélenchon è “di sinistra”; in questo, la Le Pen, a prescindere dal suo “autoritarismo”, ha posizioni intermedie, ma più vicine a Mélenchon. Se misuriamo le distanze, Mélenchon dista da Macron 14,5 quadretti e dalla Le Pen 11,5; a sua volta, sarebbero quasi 13 i quadretti di distanza tra la Le Pen e Macron. Ipotizzando che si possa calcolare così la collocazione politica, Mélenchon è più distante da Macron che non dalla Le Pen.
20minutes: Mélenchon leggermente più vicino alla Le Pen
A differenza del modello precedente, quello di 20minutes offre la collocazione sulla base di 30 quesiti; chiunque può rispondere alle domande per vedere il candidato a lui più vicino. Lo schema è analogo, anche se “ribaltato”: il vettore orizzontale è identico, mentre quello verticale va dall’alto di un “liberalismo culturale” al basso di un “conservatorismo culturale”. Forse non del tutto sovrapponibile a quello precedente, offre comunque analogie. Le differenze con l’altro modello, per la nostra analisi, non sono fortissime; in pratica, colloca Fillon molto più spostato verso il liberismo economico, mentre Hamon, risulta più “liberale” di tutti quanti sui costumi e i diritti civili.
Il punto più importante da sottolineare è che questo test permette di escludere alcuni temi; ciascuno di essi avvicina o allontana i candidati sull’asse delle ascisse o delle ordinate. Il sostegno all’Unione Europea agisce sull’asse verticale, spostando Macron verso il liberalismo e Mélenchon verso il conservatorismo culturale. Le conclusioni sono comunque, in questa “triangolatura”, che complessivamente Mélenchon risulta leggermente più vicino alla Le Pen. Molto ovviamente dipende dalla scelta dei quesiti che è stata fatta dagli sviluppatori del quiz.
Le Figaro: Mélenchon è sovranista e pianificatore, più vicino alla Le Pen
Ad ogni modo, nel momento in cui le tematiche economiche diventano prioritarie, altri temi, come possono essere ad esempio i matrimoni omosessuali o le modalità per acquisire la cittadinanza francese, scendono in secondo piano e le differenze si assottigliano. Una certa vicinanza sembra anche evidenziata dallo schema proposto da Le Figaro, che comunque ha un che di aprioristico.
Come per il Political Compass, sulle ordinate vi è il grado di interventismo pubblico nell’economia (dalla completa pianificazione di chi vuole espropriare le banche, al liberismo di chi vuole una riduzione delle norme in materia lavorativa); sull’asse verticale invece si va dall’“isolazionismo” all’ “internazionalismo” di chi abolirebbe ogni frontiera. Certamente quindi Mélenchon è più vicino alla Le Pen su entrambi i versanti; entrambi sono favorevoli ad un maggiore intervento pubblico in economia e per una maggiore sovranità politica della Francia. “L’Unione Europea o cambia o si abbandona”, aveva affermato Mélenchon.
Vote Compass: Mélenchon perfettamente equidistante dai due
Un quarto modello che presentiamo è quello di Vote Compass. Abbiamo eseguito il quiz di collocazione, al termine del quale si ha una percentuale di affinità con i vari candidati. Innanzitutto ci siamo posti come Marine Le Pen, che ha evidenziato una maggiore affinità (52%) con Mélenchon, piuttosto che con Macron (41%).
Ponendoci poi come Macron, anche in questo caso l’affinità è maggiore con Mélenchon (53%) che non con la Le Pen (42%).
Infine, abbiamo risposto come risponderebbe Mélenchon, e il risultato è stato un 57% di affinità sia con la Le Pen, sia con Macron. A pari livello.
Stesso valore per entrambi, quindi perfetta equidistanza. Anche qui ipotizziamo un “triangolo”, ma isoscele; il lato più lungo è quello tra Macron e la Le Pen, che si giocano la Presidenza.
La sociologia dell’elettorato: Mélenchon e Le Pen forti nei ceti deboli
Infine, una ricerca a cura di Ipsos e Sopra Steria ha indagato gli elettorati dei rispettivi candidati alle presidenziali francesi. In un articolo precedente, avevamo visto l’autocollocazione politica degli elettori e la loro preferenza alle urne. Sinteticamente, di questo studio presentiamo 5 conclusioni che ci paiono più interessanti:
- Reddito: Mélenchon e la Le Pen hanno la maggioranza nell’elettorato più povero, viceversa i ceti medio-alti e benestanti si orientano su Macron (e su Fillon).
- Professioni: Mélenchon e la Le Pen prevalgono tra operai, impiegati e soprattutto i disoccupati, Macron tra le professioni intermedie e i quadri; tra i pensionati, Fillon vince.
- Ottimismo: Tra gli elettori della Le Pen, sono di più i “pessimisti”, sia per la professione, sia per l’avvenire dei figli; quelli di Macron invece sono molto “ottimisti”; un lievissimo ottimismo si respira anche tra gli elettori di Mélenchon.
- Istruzione: Macron ha un elettorato più istruito di quello della Le Pen; Mélenchon in questo senso lo ha piuttosto trasversale.
- Città: Macron vince nelle grandi città, la Le Pen nei comuni più piccoli; il consenso per Mélenchon è più uniformemente distribuito.
Dal punto di vista socio-demografico, per quanto riguarda i primi due punti, sembra quindi che l’elettorato di Mélenchon sia più simile a quello della Le Pen; gli altri tre punti mostrano un’effettiva equidistanza.
Almeno 1 milione di elettori di Mélenchon pronti a votare la Le Pen
Gli schemi di collocazione politica si soffermano più sui singoli punti del programma e prescindono dai rispettivi retroterra ideologici; perciò pragmaticamente non è errato affermare che Mélenchon è più vicino alla Le Pen, o perlomeno al suo programma, seppur di poco. Lui comunque, ha escluso di votarla.
Molto dipenderà allora se tra l’elettorato di Mélenchon prevarrà una scelta “di classe” o una “simbolica” identità di “sinistra”. Lo spauracchio dell’anti-fascismo sarà ancora efficace per “mobilitare le masse” contro la Le Pen? Lei, abbiamo visto, cerca di sedurre gli “orfani” di Mélenchon, descrivendo i problemi della disoccupazione come molto più concreti e pericolosi.
Secondo la media di 5 sondaggi condotti tra il 25 e il 28 aprile, il 16% degli elettori di Mélenchon voterà la candidata del Front National, mentre il 43% voterà Macron e il 41% si asterrà. In termini assoluti, dei 7.059.951 di voti di questo bacino elettorale, più di 1 milione andrebbero alla Le Pen e 3 milioni al candidato liberista. Insomma, uno su tre di coloro che si recheranno alle urne al secondo turno.
Chi è il vero centro tra i tre? Mélenchon tra nazionalismo e liberismo, o Le Pen tra collettivismo e liberismo?
Sorge comunque spontanea una conclusione provocatoria: se il vero “centro moderato” fosse Mélenchon, tra gli “estremisti della nazione” e gli “estremisti del mercato”? Oppure è la Le Pen a rappresentare la cosiddetta “terza via”, tra il liberismo e il socialismo? In pratica, trattandosi di un triangolo, ciascuno dei quali denota un’“estremità”, un vertice, è impossibile definire chi sia il “centro” tra i tre.