Sondaggi politici SWG: che economia per un futuro migliore?
L’ultimo sondaggio pubblicato dall’istituto demoscopico SWG ci mostra l’attitudine della popolazione verso vari modelli economici. L’istituto propone la seguente domanda;
Lei ritiene che il futuro sviluppo dell’economia dovrà basarsi soprattutto…
Le possibili risposte non sono necessariamente in estrema antitesi. Tuttavia, potremmo pensare all’economia di mercato e finanza come il modello neoliberista; la economia pubblica come il modello socialista; l’economia “cooperativa, collaborativa e del dono” come modello sociale e sostenibile, che supera la staticità del modello economico socialista. Proprio questa opzione viene ritenuta la base per il futuro dell’economia.
Sondaggi politici SWG, economia: il futuro è cooperazione e collaborazione
Per il 40% degli intervistati il futuro dell’economia sarà basato sulla cooperazione, la collaborazione e il dono. Un modello economico che sembra essere congeniale ai piani a lungo termine del Movimento 5 Stelle. Il garante dei pentastellati è, da anni, un fan delle teorie economiche progressiste. Questa percentuale supera di gran lunga l’alternativa ancorata al socialismo tradizionale, che si ferma al 14%. L’economia pubblica viene sottostimata e risulta poco apprezzata, probabilmente a causa della congiuntura storica (crisi in Venezuela) e della stigmatizzazione continua perpetrata dai media nei confronti dei sistemi socialisti.
Sondaggi politici SWG, economia: 1 su 3 continua a puntare su liberismo economico e neoliberismo
Il risultato più sorprendente è legato al gran numero di favorevoli a una economia basata nel mercato e nella finanza. Anche se l’economia di mercato non deve essere necessariamente de-regolamentata, il liberismo e il neoliberismo mantengono i suoi fedeli.
Nonostante la crisi prolungata da quasi una decade, una gran parte della minoranza continuerebbe a scegliere questo modello economico. Certamente, l’esiguo numero di risposte possibili non permette un’analisi approfondita del pensiero economico degli italiani.
Infine, si rileva un discreto numero di intervistati che preferisce non rispondere, affermando di non sapere su cosa dovrà basarsi il futuro dell’economia mondiale.
Nota metodologica: in immagine