Sondaggi elettorali Index: le primarie trascinano il PD, recuperati 2 punti al M5S in una settimana
Grande balzo avanti del PD, che sfrutta l’onda lunga delle primarie e approfitta del contestuale calo del M5S, riducendo il gap di ben 2 punti in 7 giorni. A dirlo è l’ultimo dei sondaggi elettorali condotto da Index Research per Piazzapulita.
Secondo l’istituto, il M5S cede 8 decimi, scendendo sotto al 20%. Ma il dato più rilevante riguarda il passo avanti del PD, che guadagna addirittura l’1.2% in una settimana. E così il vantaggio dei pentastellati scende da 4.6 a 2.6 punti.
Sondaggi elettorali Index: PD unico partito a crescere
I dem sono l’unico dei principali partiti che registra un passo avanti. Infatti oltre al calo del M5S va registrato un momento di ristagno sia della sinistra più radicale che del centrodestra.
Articolo 1 Democratici e Progressisti cede 2 decimi, scendendo sotto quota 4%. Perde un decimo invece Sinistra Italiana, ora al 2.3%.
Non va meglio al centrodestra, che registra il leggero calo sia di Forza Italia (-0.1%) che della Lega Nord (-0.2%). Il partito di Berlusconi (13.1%) si conferma la principale formazione dell’area conservatrice, con 9 decimi di distacco sul partito di Salvini (12.2%). Stabile poco sotto il 5% si conferma invece Fratelli d’Italia. Leggero calo per i centristi di Alternativa Popolare, ora valutati al 2.5%.
Sondaggi elettorali Index: scenario sempre più tripolare
Nel complesso, il quadro politico si conferma nettamente frammentato. L’unica coalizione in grado di raggiungere la maggioranza assoluta dei consensi sarebbe un asse PD-M5S, ad oggi del tutto impraticabile. Decisamente sotto il 50% tutte le altre principali soluzioni alternative.
Nonostante sia l’unica alleanza in grado di ottenere la maggioranza, l’asse PD-M5S è visto con favore da meno di 1/4 dell’elettorato. Sorte non migliore per l’asse M5S-Sinistra o per un’ipotetica alleanza “sovranista” tra MS5, FDI e Lega. L’asse con il maggior consenso resta quello più “naturale”, ovvero un’alleanza di centrosinistra, sebbene gradita “solo” da un elettore su 3. A conferma di uno scenario sempre più tripolare.
Nota informativa – in attesa di diffusione