Primarie PD 2017, confronto tra risultati e sondaggi elettorali: istituti mediamente promossi
Le rilevazioni condotte dagli istituti demoscopici relativamente alle Primarie PD 2017 si sono rivelate mediamente corrette. Questo è quanto emerge dalla nostra analisi dei sondaggi elettorali condotti nell’ultima settimana antecedente il voto del 30 aprile.
Alla vigilia del voto avevamo presentato la panoramica delle intenzioni di voto registrate dai vari istituti. E ora, dati definitivi alla mano, possiamo quindi analizzare le performance delle varie case demoscopiche.
Primarie PD 2017, risultati: media sondaggi elettorali particolarmente accurata
La media sondaggi, da noi effettuata sulla base delle rilevazioni condotte nei 7 giorni antecedenti il voto, si è dimostrata particolarmente accurata. Il dato ha fotografato con notevole precisione lo scenario reale per ognuno dei 3 candidati in lizza. Presentando scarti tra la media sondaggi ed il verdetto dei gazebo piuttosto contenuti.
Effettuando un ragionamento d’insieme, il dato meno corretto in termini assoluti è quello di Matteo Renzi. Il vincitore delle primarie è risultato mediamente sovrastimato di poco meno di 2 punti. Un valore in realtà assolutamente accettabile. Ma non solo. Ragionando in termini di scarti relativi, il dato medio riguardante l’ex premier risulta addirittura quello più preciso.
L’analisi in termini di errore relativo permette di dare il giusto peso alle discrepanze. E così, a parità di errore assoluto, quest’ultimo viene minimizzato tanto quanto più grande è il dato in esame. Nello specifico, aver mediamente valutato Renzi al 71.1% (a fronte di un dato definitivo del 69,17%) significa averne sovrastimato il consenso di poco meno del 3% in rapporto al dato reale. Al contrario, il 9.73% della media sondaggi di Michele Emiliano equivale ad una sottostima del 10% rispetto al 10.87% dei gazebo. Discorso simile a Renzi per Andrea Orlando, mediamente sottostimato del 4% rispetto al dato reale. In ogni caso, trattasi di rilevazioni medie assolutamente accurate.
Primarie PD 2017, sondaggi elettorali e risultati: le performance degli istituti
Entrando nel dettaglio, quali sono stati gli istituti mediamente più precisi? I valori più accurati – facendo sempre riferimento all’ultima rilevazione condotta da ogni singolo istituto nella settimana antecedente il voto – risultano essere quelli di Winpoll. I cui dati si sono mediamente discostati di poco più di un punto e mezzo rispetto al dato definitivo. Facendo meglio, nell’ordine – tenendo conto dell’errore assoluto medio e, a parità di esso, di quello relativo – di Bidimedia, Emg, Ixè, Piepoli ed Ipsos. Ma anche qui, lo ripetiamo, parliamo di rilevazioni tutto sommato piuttosto accurate. In grado di fotografare nettamente le gerarchie tra i 3 candidati.
Per quanto riguarda invece la performance degli istituti relativamente ai singoli candidati, ad emergere è ancora Winpoll. L’istituto veronese si è dimostrato il più preciso sia su Renzi che su Emiliano, risultando però il meno accurato su Orlando. E’ invece Emg a registrare la miglior performance relativamente al Guardasigilli. Infine, è Ipsos il meno preciso su Emiliano (sottostima di circa 4 punti) e – insieme a Piepoli – su Renzi (sovrastima di quasi 6 punti).
Primarie PD 2017, sondaggi elettorali e risultati: le stime sull’affluenza
Il dato definitivo sull’affluenza è stato di un milione e 838 mila votanti. Da questo punto di vista, decisamente accurata è stata la stima effettuata da Emg, che prevedeva 1,85 milioni di votanti. Ottimo anche il dato medio previsto da Bidimedia (un milione ed 825 mila votanti), sebbene all’interno di un’ampia forchetta compresa tra 1,25 e 2,4 milioni. Meno preciso il dato di Ipsos, che nel migliore dei casi prevedeva un milione e mezzo di votanti.
Per la media sondaggi e la successiva analisi dei risultati si è tenuto conto esclusivamente delle rilevazioni condotte e pubblicate tra il 22 ed il 29 aprile (escludendo quindi sondaggi antecedenti e/o riservati). Ove necessario, è stata effettuata una ripercentualizzazione dei risultati, escludendo i “non so” ed i “non voto” in modo da uniformare i dati a disposizione. I risultati definitivi sono quelli annunciati dalla Commissione Congresso del PD.