Mappe: a che distanza bisogna stare dagli altri in base alla cultura
Ogni giorno si incontrano altre persone. Con ognuna di esse si condivide un diverso grado di conoscenza. Non tutti gli “amici” sono uguali. Alcuni “estranei” ci sono più noti di altri. Questa trama di relazioni si riflette nel modo in cui condividiamo il nostro “spazio personale”. È possibile immaginarselo come un “cilindro” occupato con il corpo. Ecco, la distanza a cui teniamo e a cui siamo tenuti rispetto a esso, è l’oggetto di un interessante studio apparso sul Journal of Cross-Psychology.
Da questo è emerso come la gestione della posizione nello spazio in presenza di altri varia non solo in base al grado di confidenza ma anche a seconda delle culture. Apparirà cosa nota ai più. Tuttavia, è ben diverso utilizzare un metodo per dimostrare le proprie affermazioni dall’affidarsi al sentito dire e alle impressioni personali.
Mappe: a che distanza bisogna stare dagli altri in base alla cultura
Gli autori dello studio hanno chiesto a circa 9mila persone provenienti da 42 paesi di definire le categorie di “estraneità”, “conoscenza” e “intimità” tracciando un segno sullo schema riportato qui sotto.
In generale, gli studiosi tendono a distinguere due categorie: “culture del contatto” (Sudamerica, Medioriente, Europa Meridionale); “culture del non-contatto” (Nord America, Asia, Europa Settentrionale). Quest’indagine si propone di allargare tale visuale. Anche se le “note” generalizzazioni sembrano confermate.
Quindi, sembra proprio che i sudamericani abbiano bisogno di meno “spazio personale” rispetto agli asiatici. D’altra parte, si possono evidenziare alcuni dati interessanti. Per esempio, in Arabia Saudita si tiene una persona conosciuta alle stessa distanza a cui viene tenuto un estraneo in Argentina. In Romania e Norvegia, gli estranei vengono tenuti “lontano”, ma ci si “avvicina” molto alle persone conosciute. In Ungheria pare che non ci sia differenza tra distanza a cui si tiene un amico e un estraneo.