Sondaggi politici SWG, haters: il terreno fertile di politica, migrazioni, femminismo
Continuiamo con l’analisi dell’approfondimento settimanale di SWG su un tema di attualità. Questa settimana, l’istituto demoscopico propone un dossier sull’hate speech e haters. Il tema viene percepito come un problema da una larga maggioranza del campione intervistato; una percentuale molto simile sostiene che l’hate speech sia largamente diffuso in rete ma che, nonostante ciò, un numero decisamente inferiore di persone lo sperimenta nella navigazione online. In questo articolo, approfondiamo i temi che, secondo gli intervistati, scatenano l’ira, la violenza e l’odio indiscriminato in rete.
Sondaggi politici SWG: gli argomenti più delicati sono socio-politici
Come facilmente pronosticabile, la gran maggioranza degli intervistati ritiene che la politica, l’economia e la migrazione siano i temi più delicati. La domanda, nello specifico, è: “quali sono gli argomenti su cui si innescano maggiormente dinamiche offensive o violente?” Potendo optare per un massimo di tre risposte tra tutte quelle indicate, la metà del campione sceglie di apporre una X su “politica ed economia” (51%). A ruota, segue “esteri e migrazioni”, che ottiene il 47% delle preferenze. Questi due temi spiccano di gran lunga sugli altri.
Può sorprendere il terzo posto occupato da “sesso e relazioni di coppia” (34%). In questo caso, più che dinamiche di odio e violenza, si può parlare di dinamiche prevalentemente offensive. Altra sorpresa deriva dalla scarsa considerazione dell’ambiguo tema climatico-ambientalista, terreno di scontro quotidiano tra sostenitori e scettici della teoria antropogenica del cambio climatico. Solo il 3% del campione lo considera uno dei temi che fomentano maggiormente le dinamiche offensive o violente.
Sondaggi politici SWG: haters colpiscono migranti, politici, gay e donne
Passando dagli argomenti controversi alle categorie vessate (secondo il campione di SWG), si evidenzia una forte correlazione con le risposte precedenti. Stando alla percezione degli intervistati, i migranti sembrano essere i più vessati dall’odio della rete, prodotto di fake news; delle difficoltà socio-economiche; del clima di contrasto fomentato dai principali partiti reazionari e nazionalisti italiani. Seguono a ruota – appaiati – politici e gay (30%). Se il risultato per i politici sembra più che scontato – specialmente in periodi di crisi – il discorso è diverso per gli omosessuali.
Il progressismo normativo degli ultimi anni nei confronti del collettivo LGTB sembra contrastare con la percezione della loro accettazione sociale. Le donne chiudono il quartetto delle categorie vessate – secondo il 27% del campione -. In questo caso, pesano sia i gruppi virtuali offensivi che hanno fatto scalpore negli ultimi mesi, sia l’importanza crescente rivestita dal tema della disuguaglianza di genere, trattata con maggior frequenza dai mass media.
Seguono, in posizione intermedia, le minoranze e i musulmani. È paradossale come indagati e condannati siano considerati tra i meno vessati dagli insulti e offese della rete (solo il 6% marca questa risposta). Al fondo della classifica si trovano i giornalisti, gli ebrei (entrambi al 4%); altri gruppi religiosi (3%); calciatori e medici (2%). Chiudono i giudici, gli attori e i musicisti (appaiati all’1%).