Sondaggi elettorali Iran: Rohani corre verso la riconferma.
Hassan Rohani corre verso la riconferma. Il presidente uscente, leader dei riformisti e moderati iraniani, secondo un sondaggio effettuato dall’Irna, sarebbe in vantaggio sugli sfidanti. Rohani raccoglierebbe il 41,8% quanto basta per vincere il primo turno che si terrà il 19 maggio e andare al ballottaggio.
Il principale sfidante del presidente uscente, sempre secondo la rilevazione Irna, è l’ayatollah Ebrahim Raisi. Dal sondaggio, condotto in città capoluogo di 31 province iraniane, è emerso inoltre che il 67% degli aventi diritto andrà a votare. Il 16,2% ha invece dichiarato che non ha ancora deciso se andare alle urne oppure no. Il dato dell’affluenza è in crescita del 3% rispetto ad una settimana fa. Fattore importante quest’ultimo. Secondo l’Associated Press, storicamente in Iran più cresce l’affluenza, più crescono i voti per i riformisti, ma in questo caso “potrebbe essere diverso”.
La vittoria di Rohani sembrerebbe però scontata. Il presidente uscente ha infatti incassato l’appoggio dei due principali leader del fronte riformista iraniano; l’ex primo ministro Mir Hossein Mousavi e l’ex presidente del parlamento Mehdi Karoubi, agli arresti domiciliari dal 2009. Anche Mohammad Khatami, guida morale dei riformisti, ha indicato in Rohani il candidato da votare.
Sondaggi elettorali Iran, le mancate promessi di Rohani
Eppure, nonostante l’appoggio incondizionato dei leader riformisti, la popolazione iraniana voterà Rohani con riluttanza. Alla sua elezione nel 2013, Rohani aveva promesso due cose: un accordo sul nucleare e riforme interne. Se il primo punto è stato raggiunto, le riforme interne sono rimaste disattese.
“Chiunque vinca le elezioni presidenziali in Iran dovrebbe dare priorità al rispetto dei diritti umani”, ha detto Louis Charbonneau di Human rights watch in un colloquio con la Reuters. “Per anni l’Iran ha avuto il record di esecuzioni capitali per numero di abitanti: l’anno scorso ha eseguito 530 condanne a morte, la maggior parte per reati di droga o reati minori”.
Con Rohani il vento pare non sia cambiato. Ma alcuni elettori non hanno perso la fiducia. Se il presidente uscente venisse riconfermato con un mandato solido allora le tanto sospirate riforme interne potrebbe finalmente vedere la luce.