Crisi Banche: intanto lo stipendio dei manager continua a salire
Crisi Banche: intanto lo stipendio dei manager continua a salire
La retribuzione dei CEO del settore bancario resta per la maggior parte slegata dai risultati. Secondo l’ultimo rapporto Uilca, l’86% degli stipendi dei manager è costituita da una parte fissa; un dato in controtendenza rispetto al resto d’Europa. In pratica, “retribuzioni e risultati economici non sono correlati” affermano dal sindacato del settore bancario. Per questo si propone di “incrementare quella parte di retribuzione che è vincolata al raggiungimento di obiettivi stabili e duraturi”. Quindi, “diminuire la parte fissa del compenso“.
Crisi Banche: stipendi manager +0,14% nel 2015
Rispetto al 2015, le retribuzioni dei presidenti dei consigli di amministrazione o di sorveglianza e degli amministratori delegati e/o direttori generali segnano un +0,14%. Almeno se si considerano depurate degli eventi straordinari. Se da un lato gli stipendi dei dirigenti hanno segnato un leggero aumento, dall’altro è evidente lo stato di crisi che stanno affrontando alcuni tra i principali istituti italiani.
Basti pensare alle 11 banche analizzate. Ben 5 di queste (Unicredit; Mps; Banco popolare; Ubi; Carige) hanno riportato perdite per 39,3 miliardi complessivi. Tra il 2013-16, però, hanno erogato a CEO e presidenti 50,2 milioni di retribuzione. Oltre a 12,7 milioni quali indennità di fine carica. Totale 62,9 milioni.
Crisi Banche: il carico sui lavoratori
Dall’indagine emerge come la retribuzione dei CEO sia 57 volte superiore alla retribuzione media lorda di un bancario. È pari a 28mila euro. Un rapporto che scende a 21 se consideriamo la retribuzione dei presidenti. “La riduzione del costo del lavoro – invitano da Uilca – non può e non deve essere solo a carico delle lavoratrici e dei lavoratori; deve assumere una proporzionalità ben più forte nei confronti di chi percepisce stipendi faraonici non portando, sempre più frequentemente, risultati evidenti”.