Mappe, come l’Europa si è riempita di prati e foreste negli ultimi 100 anni
Sarà forse una sorpresa per molti, soprattutto in tempi in cui molto si discute del global warming, ma forse non per alcuni anziani. Che probabilmente ricordano come il paesaggio fosse diverso decenni fa.
E no, non era più verde. Se vicino ai centri urbani principali là “dove c’era l’erba” ora ci sono palazzi; in spazi molto più grandi è stata invece la vegetazione ad aumentare.
E’ quanto vediamo in una mappa animata della pagina Stand Up for Europe che mostra come dal 1900 sia cambiato il continente. Da un punto di vista naturale e paesaggistico però.
E soprattutto in Europa Occidentale si ha un generale rinverdimento, tra l’altro accelerato dopo il 2000.
Mappe, Francia e Sud Italia molto più verdi oggi
Nessuno ha evidentemente abbattuto paesi o città, ma è nell’agricoltura che sono occorsi importanti cambiamenti.
In una società come quella di inizio Novecento con popolazione sparsa e prevalentemente agricola, si coltivava un po’ ovunque. Soprattutto se la resa dei terreni era minore, e si viveva in luoghi meno fertili, come montagne e colline.
In seguito l’agricoltura è divenuta più efficiente, i terreni marginali sono stati abbandonati, c’è stata la migrazione verso la città. Milioni di ettari di pascolo e coltivazione così sono diventati prati e poi foreste.
In particolare come si vede è avvenuto nell’Ovest della Francia, quella meno industriale, ma anche l’area Sud appenninica. Il Sud Italia interno è tra le aree più spopolate in effetto. E poi nel Nord della Spagna, nel nord della Germania, in Polonia. Mentre la Scandinavia è rimasta interamente coperta da dense foreste. Che ora stano invadendo anche i Paesi Baltici in calo di popolazione.
Certo, sono cresciute anche le aree urbane, ma pare poca cosa in confronto della crescita del verde.
“Torneranno i prati”, si diceva. A quanto pare è vero, dopo gli anni di guerra e di sviluppo impetuoso dell’economia, sono tornati.