“Domenica non si voterà per le Province: 3000 poltrone in meno”, aveva annunciato trionfante Matteo Renzi dai suoi profili facebook e twitter, appena pochi giorni prima delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo. Oggi sul blog di Beppe Grillo, invece, viene pubblicato un post dell’avviso completamente opposto: “Ma le province non erano state abolite”, chiede retoricamente il titolo.
La nota è dell’ufficio comunicazione presso Montecitorio del Movimento 5 Stelle. E premette così: “le nuove Province istituite nel 2004 (Monza e Brianza, Fermo e Barletta-Andria-Trani) hanno usufruito di una contabilità speciale per la costruzione delle sedi e degli uffici territoriali necessari (questura, prefettura etc..). Fondi rinnovati e prorogati, di anno in anno, dal 2006 fino a quando, all’inizio del 2014, un emendamento del M5S al dl “Milleproroghe” ha messo fine alla gestione commissariale e alla contabilità speciale”. Questa era l’antefatto. Adesso arriva la “sorpresa: Nel dl Irpef/80euro appena approvato la proroga è stata reintrodotta, fino alla fine di quest’anno. Ufficialmente i fondi dovrebbero servire a pagare le imprese che hanno svolto i lavori, ma nessuno ha mai saputo nulla sull’utilizzo di questi fondi. Abbiamo chiesto di nuovo al Governo, con un ordine del giorno, di relazionare il Parlamento sulla gestione di queste somme, accreditate e giacenti sulle contabilità speciali, sul loro utilizzo, sui lavori compiuti, i pagamenti effettuati e quelli ancora da onorare”.
Ci risiamo col vecchio metodo della casta, dicono in controluce i grillini: per fare approvare qualcosa di ‘impopolare’ (come può essere il mancato taglio ai costi della politica e quindi l’abolizione delle Province), questo viene emendato in un grande decreto legge (o ddl) per occultare la sua ‘pericolosità’. Ma stavolta i pentastellati non ci stanno e chiudono il post con “Ordine del giorno M5S approvato, ora verificheremo”.
Daniele Errera